Incidente ferroviario della galleria di Sant’Antonio: la ricostruzione della tragedia del 1969

Un terrificante incidente ferroviario avvenne nella notte del 15 giugno del 1969 all’interno della galleria Sant’Antonio, in provincia di Messina.

Incidente ferroviario Messina 1969
Binario (Foto da Canva) – Ecoo.it

Una notte di fine primavera il cui silenzio venne spezzato da un gigantesco boato provocato dallo scontro fra due treni ed amplificato dalle mura della galleria all’interno di cui avvenne. È 15 giugno del 1969 e la galleria è quella di Sant’Antonio, situata tra le stazioni Barcellona-Castroreale e Castroreale Terme, in provincia di Messina.

Dopo lo scontro, entrambi i treni si accartocciarono divenendo un ammasso di lamiere. Una scena terrificante quella che si ritrovarono difronte i soccorsi. Alla fine il bilancio fu di otto persone decedute e dodici rimaste ferite.

La dinamica dell’incidente

I convogli interessati nell’impatto erano l’accelerato 2910 proveniente dalla stazione di Palermo e il treno merci che era partito dalla città dello Stretto. A bordo del primo c’erano 130 passeggeri, così divisi: 127 viaggiavano nella seconda classe, mentre gli altri tre a bordo della prima.

Incidente galleria Sant'Antonio Messina treni
Treno (Foto da Canva) – Ecoo.it

Entrambi giunsero all’altezza della galleria di Sant’Antonio, ancora in quegli anni a binario unico, intorno alle 3:20 ad una velocità di circa 90 km/h. Lo scontro fu inevitabile, anche perché la galleria era in curva e nessuno dei due avrebbe visto l’altro convoglio. Bastarono pochi istanti e i due treni diventeranno una cosa sola. Il boato fu terrificante, chi viveva in quella zona aveva sentito tutto e si precipitò sul posto, così iniziarono i primi soccorsi.

Le operazioni di soccorso

Incidente treni galleria Sant'Antonio 1969
Binari all’interno di una galleria (Foto da Canva) – Ecoo.it

Poco dopo, però, la situazione peggiorò a causa di alcune cisterne che durante l’incidente si ribaltarono e cominciarono a perdere idrocarburi all’interno delle mura della galleria. Tutto questo rese complicate le operazioni dei soccorsi per via delle esalazioni ed il rischio incendi.

A quel punto, fu richiesto l’intervento di alcuni mezzi dotati di ventilatori che avrebbero potuto permettere la penetrazione d’aria all’interno della galleria. Ora dopo ora, venivano portati in salvo i passeggeri, per fortuna molti non avevano ferite di grave entità.

L’intervento durò parecchio tempo, ma mancavano ancora troppi nomi all’appello. Qualcosa andò storto e, infatti, il giorno successivo, nelle ore pomeridiane, scoppiò un incendio all’interno della galleria e i soccorritori si ritrovarono di nuovo in difficoltà. I pompieri lavorarono ininterrottamente fino alle tre di notte, solo a quel punto riuscirono ad entrare e trovarono i corpi carbonizzati dei macchinisti del treno accelerato. Alcuni soccorritori furono trasportati in ospedale perché intossicati.

Alla fine verro costatati otto decessi, mentre dodici persone furono trasportate in ospedale per ricevere le cure del caso.

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