Nel febbraio del 2020, due persone morirono in un gravissimo incidente ferroviario avvenuto nel territorio di Livraga, in provincia di Lodi.
Tre anni fa, un terribile incidente ferroviario costò la vita a due persone. Il disastro avvenne alle prime luci dell’alba del 6 febbraio 2020 sulla linea Milano-Bologna nelle vicinanze di Livraga, comune in provincia di Lodi.
Qui, un treno Frecciarossa 1000, partito da Milano per raggiungere la stazione di Salerno, deragliò improvvisamente e la carrozza di testa, dopo aver urtato contro alcuni mezzi di manutenzione su un binario, si schiantò contro una palazzina delle Ferrovie. Nell’incidente rimasero ferite anche 33 persone, alcune delle quali in maniera grave.
Livraga, l’incidente ferroviario del febbraio 2020
Intorno alle 5:10 del 6 febbraio del 2020, il Frecciarossa 9595, diretto a Salerno, lasciò la stazione di Milano Centrale. Dopo circa venti minuti, il treno giunse al posto di movimento di Livraga (Lodi), transitando sul deviatoio 5 ad una velocità di quasi 300 km/h.
Proprio durante il transito, l’unità di testa del convoglio si staccò, uscì dai binari e, dopo essersi rovesciata su un fianco, impattò contro dei mezzi di manutenzione fermi su un binario per poi terminare la propria corsa contro una palazzina delle Ferrovie. Il resto del treno prosegui la corsa fuori dai binari per qualche centinaio di metri prima di fermarsi per via del rovesciamento della seconda carrozza.
Sul posto arrivarono decine di mezzi di soccorso tra vigili del fuoco e 118. Per i due macchinisti che si trovavano sulla prima vettura, Mario Dicuonzo e Giuseppe Cicciù, rispettivamente di 59 e 51 anni, non ci fu nulla da fare. Le altre 31 persone che viaggiavano a bordo del Frecciarossa 1000 rimasero ferite, alcune delle quali in maniera grave, e trasportate presso gli ospedali di zona.
Le inchieste
Subito vennero avviate le inchieste per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime. Nelle scorse settimane, durante la prima parte del processo sull’incidente, due operai di Rfi, che avevano scelto il rito abbreviato, sono stati condannati a tre anni di reclusione: secondo le indagini, i due avevano installato sullo scambio, poche ore prima dell’incidente, un attuatore rivelatosi difettoso. Cinque imputati sono stati rinviati a giudizio, mentre un dipendente Rfi è stato assolto.
Ad oggi quello avvenuto a Livraga è l’unico incidente ferroviario mortale avvenuto in Italia sulla rete ad alta velocità.