Il 31 maggio del 1962, lo schianto tra due treni alla stazione di Voghera (Pavia) provocò la morte di oltre 60 persone: la ricostruzione.
Il 1962 fu un anno particolarmente intenso, cominciato con l’allineamento dei pianeti di Nettuno e di Plutone per la prima volta in 400 anni. Nel Bel Paese Antonio Segni diventava Presidente della Repubblica, mentre Lucio Battisti cominciava la sua attività musicale. In una notte calda di agosto la star di Hollywood Marilyn Monroe veniva trovata priva di vita nella sua abitazione di Los Angeles ed in pieno autunno scattava la Crisi dei missili di Cuba.
Tra i vari avvenimenti, appena descritti, si inserisce anche uno degli incidenti ferroviari più drammatici della storia Italiana. Il terribile incidente si consumò all’interno della stazione di Voghera il 31 maggio. Il bilancio sarà drammatico: 64 morti e 36 feriti gravi.
L’incidente alla stazione di Voghera
La primavera era già esplosa, ma era comunque una notte fresca e piacevole, quando il treno 1391 si apprestava a partire dalla Stazione di Voghera. Ad attendere la partenza con un certo fermento più di 100 persone che da lì avrebbero raggiunto Genova per trascorrere le vacanze. Purtroppo, però, le loro sorti avranno un epilogo tragico che neanche lontanamente avrebbero immaginato, un inizio di vacanza da lì a poco si trasformerà in uno scenario drammatico.
E, infatti un treno merci numero 8151, stava giungendo a destinazione ed era partito da Milano. Purtroppo, forse, una fatalità o la poca attenzione portò il conducente a non osservare i segnali che indicavano la via impedita. L’impatto fu inevitabile con l’altro convoglio.
La magia di quella notte fu squarciata dalle prime immagini che si ritrovarono davanti i capostazione, i primi istanti furono drammatici il treno era penetrato nel convoglio 1391 e non avevo lasciato scampo a decine di persone.
Sul posto si portarono in tempi rapidi i soccorsi che cercavano di estrarre dalle lamiere i corpi, alcuni, ormai senza vita e devastati dall’impatto, mentre i feriti furono trasportati in ospedale, inutili i soccorsi per quattro di loro che morirono poco dopo. Le ore seguenti furono cruciali: il bilancio contava 64 morti.
Le colpe
Era fondamentale cercare di capire quali fossero le cause che avevano provocato il tragico incidente. I risultati della zona tachimetrica evidenziavano che il treno 8151 aveva tenuto una velocità costante tra i 70 e i 75 chilometri orari.
La corsa continuò e rallentò due volte lungo il tragitto: nei pressi di Pavia e nove secondi prima dell’impatto. Andatura simile non era consentita, ma ad aggravare la situazione fu un mancato rispetto di un semaforo rosso. Il macchinista del treno non si fermò neanche prima per il cambio del locomotore. Dunque, questa tragedia poteva essere evitata, il convoglio frenò solo perché gli agenti della stazione fecero segno e lo stesso macchinista dichiarò che le cose erano andate proprio così. Di quel giorno resterà una lapide che ricorda le vittime e gli attimi di quel terribile giorno.
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