Un aereo della compagnia EgyptAir, nell’ottobre del 1999, precipitò nell’Oceano Atlantico provocando la morte di oltre 200 persone: la dinamica.
Il 31 ottobre del 1999 si consumò uno dei disastri aerei più gravi della storia. Un aereo di linea, con a bordo oltre 200 persone, precipitò nelle acque dell’Oceano Atlantico, a largo dall’Isola di Nantucket, in Massachusetts (Stati Uniti).
Nel terrificante schianto, tutte le persone a bordo persero la vita sul colpo. Il velivolo era partito poco prima dagli Stati Uniti ed era diretto verso Il Cairo, in Egitto. Dalle indagini effettuate in seguito, emerse anche l’ipotesi di un atto suicida del primo ufficiale.
Intorno alle 2 del 31 ottobre 1999, un aereo di linea precipitò nell’Oceano Atlantico causando la morte di tutte le persone a bordo: 217 in totale, di cui 14 membri dell’equipaggio.
Si trattava del volo EgyptAir 990 che era partito qualche ora prima dall’aeroporto internazionale di Los Angeles per dirigersi verso Il Cairo, in Egitto. Il velivolo, dopo aver effettuato lo scalo in programma a New York, aveva avviato la traversata dell’Oceano Atlantico. A circa venti minuti dal decollo, dopo aver sorvolato l’Isola di Nantucket, senza un motivo preciso, il primo ufficiale Jameel El-Batouti convince il pilota più giovane a lasciare i comandi per riposarsi. El-Batouti, dunque, prende i comandi del Boeing 767, insieme ad un altro membro dell’equipaggio che, pochi minuti dopo, lascia la cabina. In quel preciso istante El-Batouti, secondo le ricostruzioni, disinserì il pilota automatico e spinse la barra di comando in avanti: l’aereo iniziò a scendere in picchiata verso l’Oceano.
Scattò, dunque, l’allarme e l’altro pilota raggiunse la cabina per cercare di intervenire. Nonostante i tentativi di quest’ultimo, non ci fu nulla da fare: El-Batouti disattivò i motori con il conseguente spegnimento del sistema elettrico. L’aereo si schiantò nelle acque dell’oceano e nessuna delle persone a bordo si salvò.
Le inchieste condotte dal National Transportation Safety Board dopo lo schianto determinarono che la causa dell’incidente fu una virata improvvisa del velivolo con la modifica della normale crociera di volo provocata dalle manovre del primo ufficiale. Le ragioni di tale modifica non furono mai ufficialmente accertate, ma l’ipotesi è quella di un atto suicida. Secondo quanto ricostruito dalle registrazioni recuperate dalla scatola nera, Jameel El-Batouti prima di spingere la barra di comando in avanti ripeté “Adesso ho deciso” e “Affido la mia anima a Dio”, frase che i musulmani sono soliti pronunciare prima della morte.
Le motivazioni del gesto sarebbero legate alla gravissima malattia di cui soffriva la figlia di 10 anni del primo ufficiale e al fatto di non poter più a riuscire a pagare le spese mediche. Le autorità egiziane, però, sostenettero che a far precipitare il velivolo fu un guasto.
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