Incidente del volo ValuJet 592: l’aereo schiantatosi in una palude nel 1996

Nel maggio del 1996, un aereo precipitò, dopo il decollo, schiantandosi nelle paludi delle Everglades vicino Miami (Stati Uniti): morirono 110 persone.

Incidente aereo Miami 1996
L’aeroporto internazionale di Miami (travelview – Adobe Stock) – Ecoo.it

Un volo di linea precipitò nelle paludi delle Everglades, nota regione subtropicale della Florida (Stati Uniti), schiantandosi contro delle rocce ed andando completamente distrutto. È quanto accadde l’11 maggio del 1996.

A schiantarsi fu un volo della compagnia ValuJet che era partito poco prima dall’aeroporto di Miami ed era diretto ad Atlanta, in Georgia. A bordo viaggiavano in totale 110 persone, tra passeggeri ed equipaggio: purtroppo, non ci furono superstiti.

Miami, l’incidente aereo del 1996: la dinamica

Il volo ValuJet 592 partì dall’aeroporto internazionale di Miami, in Florida, poco prima delle 14 dell’11 maggio del 1996, ed avrebbe dovuto raggiungere Atlanta, in Georgia. Pochi minuti dopo le operazioni di decollo, però, si sviluppò un incendio nella stiva del velivolo.

Aereo Miami 1996 Everglades schianto
Ala di un aereo (Foto da Canva) – Ecoo.it

Il comandante, Candi Kubeck, ed primo ufficiale persero il controllo dell’aereo, per via del fumo e del calore, ma provarono di tutto per cercare di evitare la tragedia, compreso un atterraggio d’emergenza presso l’aeroporto da cui erano partiti poco prima. Purtroppo, però, non ci fu nulla da fare: il velivolo precipitò improvvisamente nelle paludi delle Everglades schiantandosi contro delle rocce.

Il Douglas DC-9-32 si distrusse completamente ed ai soccorsi, giunti sul luogo dell’incidente, non rimase altro che constatare il decesso dei 105 passeggeri e dei 5 membri dell’equipaggio. Le operazioni furono rese complicate dall’area impervia popolata anche da coccodrilli e alligatori.

Le indagini successive alla tragedia

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Everglades, il memoriale dedicato alle vittime del volo ValuJet 592 (Birute Vijeikiene – Adobe Stock) – Ecoo.it

Dopo il disastro vennero avviate le inchieste necessarie per appurare le cause ed eventuali responsabilità. Emerse che il Douglas DC-9-32 al momento della tragedia aveva 27 anni ed in precedenza aveva avuto degli incidenti, tra cui anche degli atterraggi di emergenza. La vera causa della tragedia non venne mai accertata, ma venne appurato che era scoppiato un incendio in stiva dopo il decollo e forse provocato da alcuni generatori di ossigeno racchiusi in bombole che erano stati imbarcati sul velivolo all’interno di scatoloni. Il fumo ed il calore generati dal rogo fecero poi perdere il controllo dell’aeromobile all’equipaggio.

Per ricordare le persone decedute nello schianto, nel 1999, vicino le autostrade Tamiami Trail e Krome Avenue fu costruito un monumento composto da 110 pilastri di cemento che formano un triangolo la cui punta, su cui sono scritti i nomi delle vittime, è rivolta proprio verso il luogo dell’incidente aereo.

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