A partire dal 1993 il livello del mare si è alzato di circa 9 centimetri a causa di numerosi fattori antropici, la Nasa ce lo mostra in un video.
Quando si parla di cambiamento climatico, a cosa si fa riferimento con precisione? Con questa dicitura si indica l’insieme dei cambiamenti a medio e lungo termine dei modelli meteorologici, che storicamente possono avvenire per cause naturali oppure coadiuvati dall’azione antropica. In particolare a partire dal 19esimo secolo, cioè dall’inizio dell’industrializzazione, l’azione dell’uomo ha velocizzato il cambiamento climatico.
La causa principale è l’uso di combustibili fossili con conseguente immissione nell’atmosfera dei cosiddetti gas serra. L’aumento della temperatura mondiale ha rivoluzionato l’equilibrio degli ecosistemi e, in particolare, ha comportato fenomeni atmosferici estremi quali siccità e inondazioni, un massivo scioglimento dei ghiacci nelle zone polari, l’aumento della temperatura di superficie di mari e oceani.
In conseguenza di ciò il livello del mare ha cominciato a salire inesorabilmente. Quando la temperatura dell’acqua aumenta, infatti, quest’ultima si espande, occupando più spazio. Il volume d’acqua discioltosi dalle calotte polari e riversatosi in mare, inoltre, ha contribuito a un innalzamento di 9,85 centimetri negli ultimi 30 anni.
A mostrarcelo è una video simulazione della Nasa, realizzata dallo Scientific Visualization Studio a partire dai dati dei satelliti della missione franco-americana TOPEX/Poseidon e relativi al periodo 1993 – 2022. La simulazione, oltre a denotare un aumento della velocità media nell’innalzamento del livello del mare (passato da 0,2 cm all’anno nel ’93 a 0,44 cm all’anno nel 2022), ci offre una vera e propria finestra sulla questione, o meglio un oblò.
Nel video allegato si può infatti comprendere il significato di un’espressione potenzialmente astratta quale “innalzamento del livello del mare”, il cui dispiegarsi potrebbe andare a peggiorare esponenzialmente mettendo a rischio le isole e le città costiere. Si stima infatti che questo trend possa raggiungere gli 0,66 cm all’anno entro il 2050, portando i mari a salire di altri 9,3 cm entro il 2040. Le misure contenitive e preventive volute dalle autorità mondiali rispetto al cambiamento climatico, dunque, sono ad oggi sempre più necessarie.
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