A questo sfruttamento condotto in maniera intensiva si accompagnano gli effetti determinati dall’inquinamento. I fiumi più a rischio sono quelli dell’Europa e degli Stati Uniti, anche se pericoli sono stati ravvisati anche per i fiumi dell’Asia, dell’India, della Cina orientale e del Medio Oriente. La situazione è invece decisamente migliore per i corsi d’acqua che scorrono nelle zone artiche e tropicali, visto che queste regioni sono scarsamente abitate.
I fattori che i ricercatori hanno riscontrato essere più pericolosi per la tutela delle acque dolci consistono nel loro sfruttamento per l’irrigazione agricola, la realizzazione di dighe e la produzione di energia idroelettrica. Una situazione allarmante, se si considera la frequenza con cui queste attività vengono praticate.
La biodiversità è un valore importante che dovrebbe essere sottoposta a tutela ambientale. Mettendo a rischio la salvaguardia dei fiumi, si va contro una fetta importante di biodiversità, che è fondamentale per garantire gli equilibri naturali all’interno del nostro ecosistema.
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