Incredibile episodio di inquinamento dell’acqua a Civitavecchia: sembrerebbe infatti che nelle falde di alcuni comuni del comprensorio laziale (Civitavecchia, Tolfa e Santa Marinella) vi siano tracce di arsenico. Per questo motivo, l’Unione Europea ha deciso in definitiva di respingere al mittente l’ennesima richiesta di deroga alla normativa europea e anzi, ha dichiarato per le acque di quelle zone lo stato di non potabilità. Una decisione che scotta, ma che riteniamo essere assolutamente dovuta.
E’ sconcertante sapere come 128 comuni italiani siano a rischio di contaminazione delle acque, lo è ancora di più che 91 di essi risiedano nella regione Lazio. Un’emergenza che coinvolge ben 48.200 persone solo per il comprensorio di Civitavecchia. Per capire come porre fine a questa situazione, ma soprattutto per capire quali sono i reali rischi cui incorrono i cittadini il Ministero della salute e la Regione Lazio stanno preparando delle linee guida da distribuire presso scuole, uffici pubblici, ospedali e aziende.
Speriamo che questo diniego dell’UE sia il primo passo per stabilire una situazione di sicurezza nei territori inquinati dove l’acqua potabile dovrebbe tornare ad essere un diritto inalienabile. Nell’attesa di aspettare che le autorità competenti si muovano concretamente per riportare l’acqua ad essere ripulita non solo dall’arsenico, ma da qualsiasi altra fonte di inquinamento.
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