La plastica riciclata è quella che proviene dagli striscioni, poster e cartelloni ormai in disuso e che, invece di inquinare, possono costituire la base per un corretto riciclo. 11 modelli di borse, per un totale di più di 400 creazioni in due mesi di lavoro. Per il momento le borse sono in vendita presso il carcere, ma, se l’iniziativa riscuoterà maggiore successo, la vendita potrebbe essere estesa anche altrove.
Non è la prima volta che le carceri vengono coinvolte nella gestione dei rifiuti. Si può ricordare per esempio il riciclaggio dei rifiuti elettronici nel carcere di Bollate. Le detenute di Rebibbia ricevono un’indennità per il lavoro svolto e hanno inoltre l’occasione di imparare un mestiere e sfruttare così le conoscenze apprese, una volta uscite di prigione.
Si parla di un futuro caratterizzato dalla plastica senza petrolio per ridurre l’inquinamento ambientale. Intanto però iniziative come questa possono contribuire in maniera concreta a cercare di risolvere il problema dell’inquinamento puntando sulla sostenibilità ambientale.
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