L’inquinamento ambientale sta provocando diversi danni ai boschi italiani. É questa la conclusione che si deduce dai risultati del progetto Life+ Futmon, un’iniziativa di ambito europeo di monitoraggio delle foreste italiane ed europee. In sostanza i boschi che fanno parte del nostro patrimonio forestale si trovano in difficoltà, visto che si caratterizzano sempre più per colori sbiaditi e per chiome rade. I principali imputati in questo senso sono lo smog e il caldo, ma non meno influenti sono i cambiamenti climatici, che vanno tenuti in considerazione.
L’obiettivo del progetto FutMon è quello di salvare le foreste, attuando un monitoraggio continuo in grado di mostrare le condizioni del nostro prezioso patrimonio naturalistico. I dati hanno sottolineato che gli alberi perdono più del 30% delle foglie e quasi il 10% dei colori. In buona parte gli ecosistemi forestali vengono messi in pericolo dall’inquinamento dell’aria. A determinare maggiori danni ambientali sono, secondo gli esperti, gli ossidi di azoto e l’ozono.
Gli ossidi di azoto derivano dai motori e dalle attività industriali. Le precipitazioni atmosferiche li portano al suolo e provocano una modifica delle caratteristiche del terreno. Le conseguenze determinate dall’ozono si verificano specialmente nelle giornate calde. In tema di inquinamento lo smog primeggia in Italia e questo sicuramente è un dato da tenere in conto.
Tuttavia molto si può e si deve fare a tutela delle aree verdi. L’unica nota che fa ben sperare è il fatto che le conifere sembrano essere state interessate nel corso degli ultimi due anni da un certo miglioramento in confronto alle latifoglie.