Inquinamento ambientale: la Cina dice la sua sulle emissioni nocive

La Cina vuole inasprire gli obiettivi di riduzione delle emissioni
La strada che potrebbe condurre all’applicazione di un framework condiviso sui contrasti ai cambiamenti climatici non è semplice né priva di ostacoli. Lo sa bene anche la Cina, tra le principali indiziate a divenire artefice del futuro di una politica ambientale globale, che stando ai media di settore vorrebbe cogliere l’occasione del summit di Cancun, in Messico, per influenzare i Paesi industrializzati a modificare i propri obiettivi in termini di emissioni di carbonio.

I media sostengono che la Cina vorrebbe innalzare i target in parte già predisposti, e in parte ancora da individuare, da parte dei Paesi occidentali e, più in generale, dal blocco delle nazioni maggiormente industrializzate, riferendosi in tal senso soprattutto alle politiche ambientali di Stati Uniti e dell’Unione Europea.
 
Ad ogni modo, ciò che sembra piuttosto scontato è che un accordo non potrà essere assunto prima del prossimo anno, sebbene gli osservatori più pessimisti rilanciano che un’adeguata intesa non potrà essere raggiunta nemmeno durante i prossimi appuntamenti del 2011.
 
L’aspetto quantitativo relativo al taglio delle emissioni dovrebbe pertanto diventare una delle leve di azione più importante delle prossime negoziazioni. I Paesi in via di sviluppo, di cui la Cina è sostanzialmente portavoce, ritengono che i target di riduzione del 17% negli Stati Uniti e del 20% dell’Unione Europea, entro il 2020, sarebbero insufficienti, spingendo verso un raddoppio di tali percentuali.

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