Torniamo ancora una volta a parlare dell’inquinamento dell’aria a Londra. Se ben ricordate, lo avevamo fatto non più tardi di qualche giorno fa, quando il sindaco della metropoli inglese chiese sostegno all’Unione Europea per permettere alla città di poter abbassare il livello di inquinamento dell’aria, anche attraverso una regolamentazione più rigida delle soglie di emissioni rilasciate dai singoli veicoli in circolazione.
Questa volta la municipalità locale si deve tuttavia difendere dalle accuse lanciate da alcune associazioni ecologiste, preoccupate dei livelli di allerta della qualità dell’aria nel centro abitato.
Livelli di allerta che il governo locale vuole smentire, ricordando come Londra non abbia infranto i limiti legali stabiliti per contenere le emissioni nocive nell’aria della metropoli.
La battaglia sui numeri relativi alla presenza di polveri sottili nell’aria è però apertamente lanciata, e stando a quanto afferma l’Air Quality Network del King’s College di Londra, il livello delle PM10 sarebbe ben al di sopra il limite dei 50 microgrammi per metro cubo in alcune strade particolarmente trafficate.
Una infrazione che sarebbe inoltre particolarmente continua nel tempo, con alcune arterie cittadine che nei primi tre mesi dell’anno hanno superato le soglie in 30 o 40 giorni.