L’Iran è tra i paesi dove l’inquinamento atmosferico è più elevato: le polveri sottili superano il limite imposto nella metropoli iraniana di Ahvaz, almeno secondo la nuova classifica realizzata dall’organizzazione mondiale della sanità. Secondo il rapporto, inoltre, lo smog provoca nel mondo almeno due milioni di persone che muoiono prematuramente.
L’inquinamento dell’aria si concentra soprattutto in centro città, chiaramente, dove è maggiore il traffico delle auto e l’intensità degli impianti di riscaldamento. Questo è particolarmente vero in alcune zone del Pianeta Terra come l’Asia centrale e l’Africa, zone dove i veicoli a motore sono molto vecchi e quindi molto inquinanti, oltre alla presenza di centrali elettriche e all’utilizzo intensivo del carbone tra le principali risorse energetiche.
Dopo la metropoli dell’Iran, Ahvaz, il rapporto dell’OMS censisce la capitale della Mongolia, Ulan Bator, e un’altra località iraniana, Sanandaj, tra le zone del mondo a più alto tasso di inquinamento; i paesi che guadagnano questo terribile primato sono invece Botswana e Pakistan.
Per avere un dato concreto su cui riflettere, basti pensare che l’Oms ha fissato come limite per le polveri sottili il livello di 20 microgrammi, mentre in alcune zone del mondo si attestano a 300 microgrammi.
Le morti che hanno come causa l’eccessivo inquinamento sarebbero facilmente ridotte con misure che ponessero al centro la tutela ambientale e lo stato di salute della popolazione, una popolazione mondiale fortemente provata da malattia come cardiopatie e problemi alle vie respiratorie quali stati d’asma e tumori ai polmoni le cui cause -com’è sempre più evidente- sono correlate all’inquinamento globale.
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