[galleria id=”433″]Avreste mai pensato che le foglie degli alberi sarebbero capaci di darci molte informazioni sull’inquinamento atmosferico? Secondo una recente ricerca prprio grazie alle foglie si può “misurare” l’inquinamento.
Le foglie degli alberi infatti trattengono minuscole particelle di inquinamento dannose per l’uomo. Queste particelle sono riconoscibili grazie alle tracce di magnetismo che rilasciano. Lo studio a cui facciamo riferimento ha rivelato che foglie degli alberi più vicini alla strada trattengono più inquinamento he quelle degli alberi che di trovano nelle strade meno trafficate.
Questa scoperta potrebbe essere molto utile per tenere sotto controllo l’inquinamento e monitorare i peggioramenti. I primi a scoprirlo sono stati alcuni ricercatori europei che hanno notato delle modifiche nelle foglie di alcuni alberi di zone industriali che dimostravano alti livelli di inquinamento da particolato. Il particolato è creato da combustione di carburante.
La struttura propria delle foglie, con le sue irrogolarità nelle superfici, raccolgono più facilmente le particelle dell’inquinamento che aderiscono e restano così attaccate. Il geofisico Bernie Housen della Western Washington University a Bellingham (Washington) ha studiato la relazione tra questo inquinamento magnetico e la collocazione geografica degli alberi.
Housen e il collega Luigi Jovane hanno così lavorato su 15 foglie di aceri diversi all’interno e intorno alla città di Bellingham. Cinque alberi si trovavano in strade trafficate, cinque in vie più tranquille e cinque in una zona rurale.
Dalle prime cinque foglie è risultato un livello di magnetismo più alto da 2 a 8 volte rispetto alle seconde e da 4 a 10 volte rispetto alle foglie degli alberi che si trovano in campagna. Ciò dimostra che le foglie sono degli ottimi “catturatori” di inquinamento e per questo possono essere un valido strumento di monitoraggio ambientale.
Immagini tratte da:
gianandreablog.eu
lisoladeilotofagi.wordpress.com
giuliodeleo.it