L’inquinamento da carbone rappresenta un grande pericolo ed è evidente se prendiamo in considerazione i dati sulla mortalità negli Stati Uniti, che si evincono dal rapporto della Clean Air Task Force. Le cifre parlano chiaramente a tal proposito: l’inquinamento da carbone potrebbe determinare 13.200 morti premature nel corso del 2010. Sarebbe dunque questo il prezzo da pagare per la produzione di energia elettrica a partire da combustibili fossili. Da qui la necessità di ricorrere a soluzioni alternative, valide nella lotta contro l’inquinamento, in modo da poter limitare i danni.
L’inquinamento dell’aria rappresenta una questione di estrema importanza, perché le conseguenze possono essere davvero gravi. Negli Stati Uniti in particolare l’inquinamento atmosferico costituisce soltanto un elemento nell’ambito della questione ben più complessa dell’inquinamento industriale. Sono diversi infatti gli aspetti che vanno considerati in tal senso, non da ultime le emissioni di anidride solforosa e di ossidi di azoto prodotte dalle centrali elettriche.
Secondo ciò che emerge dal rapporto in questione
Il valore monetizzato totale di questi impatti negativi per la salute ammonta a oltre 100 miliardi di dollari l’anno. Tale onere non è distribuito uniformemente in tutta la popolazione. Gli impatti negativi sono particolarmente gravi per gli anziani, i bambini e quelli con altri problemi di salute.
Combattere l’inquinamento da carbone significa riuscire a trovare altre forme alternative di energia da sfruttare pensando alla salvaguardia dell’ambiente. In questo senso essenziale è l’apporto delle energie rinnovabili.