Si vuole istituire un deterrente, che si basi essenzialmente sulle multe salate. Se i testi di legge dovessero essere approvati, chi verrebbe sorpreso a gettare a terra un chewingum o delle cicche potrebbe prendere una multa anche pari a 500 euro. Secondo le proposte di legge infatti sia mozziconi che chewingum vengono considerati come rifiuti speciali, che quindi non possono essere dispersi liberamente nell’ambiente.
E’ sempre una questione di civiltà e di ecoresponsabilità. Per salvare l’ambiente non dobbiamo pensare che bisogna compiere chissà quali imprese straordinarie: basterebbe adottare dei comportamenti più civili anche nella vita quotidiana. Se vogliamo mantenere pulite le nostre città, l’abitudine di gettare a terra cicche e chewingum dovrebbe essere evitata, per non essere responsabili di danni ambientali che possono rivelarsi anche gravi. Il rispetto per l’ambiente è una questione di buon senso. Speriamo che in mancanza di esso possano funzionare almeno le multe.
GR
Le cicche di sigaretta sono come rifiuti tossici
L’inquinamento ambientale costituito dalle cicche di sigaretta rappresenta una questione che non va affatto sottovalutata. Gli esperti infatti spiegano che le cicche di sigaretta possono essere considerate dei rifiuti altamente tossici, in grado di provocare danni all’ambiente acquatico e alla fauna marina, come pesci e uccelli che a volte finiscono con l’ingerire i mozziconi. Questi ultimi inquinano l’aria, il suolo e il mare con agenti chimici pericolosi, determinando un impatto ambientale veramente forte.
Esiste quindi anche un problema legato all’adeguato smaltimento delle cicche. I comuni italiani in questi ultimi anni si sono attivati per rimediare all’inconveniente e sono in particolare due le amministrazioni comunali, che, per la messa in atto di apposite strategie, sono risultati più virtuosi degli altri.
Sulla questione sono intervenuti anche gli esperti dell’Enea: “Il problema dei rifiuti è correlato alla loro persistenza nell’ambiente, alla loro quantità, all’eterogeneità dei materiali che li compongono e, non ultimo, all’eventuale presenza di sostanze pericolose. Il problema deve essere affrontato in maniera sistemica: riduzione della produzione di cicche di sigarette, raccolta differenziata, riciclo dei materiali e recupero energetico.”
Molto interessante soprattutto il punto del recupero energetico grazie alla presentazione di proposte per ricavare energia dalle cicche di sigarette tramite tecniche innovative che non mettono in discussione la sostenibilità ambientale.
Il problema delle cicche di sigaretta deve essere affrontato adeguatamente, perché non è una questione secondaria nell’ambito dell’inquinamento ambientale.
Inquinamento da cicche di sigaretta, multe pesanti in tutta Italia
L’inquinamento da cicche di sigaretta fino a poco tempo fa era un fenomeno che riguardava soprattutto la stagione estiva e che metteva a rischio le spiagge e i luoghi tipicamente turistici. Adesso invece sembra che da parte delle amministrazioni comunali in tutta Italia ci sia una maggiore attenzione nei confronti della questione e non solo in estate, ma tutto l’anno. Sono molte infatti e anche piuttosto pesanti le multe che sono state prese in tutto il nostro Paese a svantaggio di chi fuma e poi lascia i mozziconi per strada.
Basti pensare ad alcuni esempi di città italiane, le quali hanno deciso di applicare delle multe salate: 500 euro a Trento, 150 a Firenze e 300 a Parma. A battere il record è comunque il Comune di Pollica, dove le multe arrivano anche fino a 1.000 euro.
Non dobbiamo dimenticare come questo Comune in provincia di Salerno è venuto alla ribalta della cronaca per l’uccisione del sindaco Angelo Vassallo, il quale si era impegnato in maniera straordinaria nella difesa del territorio.
Nel Comune di Cornedo, nel vicentino, si usano anche le telecamere, per riuscire a cogliere sul fatto chi butta le cicche per terra. Forse può sembrare anche un po’ eccessivo tutto ciò, ma non dobbiamo dimenticare come il problema esista e come rappresenti una questione di non poco conto per ciò che riguarda la sostenibilità ambientale.
Basti pensare che in Italia finiscono a terra in un anno 72 miliardi di mozziconi. Inoltre il 40% dei rifiuti che vengono recuperati nel Mediterraneo è composto proprio da cicche di sigarette. La difesa dell’ambiente è qualcosa che non può essere ignorata, anche a costo di spendere il triplo per la pulizia delle strade dai mozziconi, come succede a Ferrara.
Il mare italiano vuole solo spiagge con sabbia dorata: è guerra ai mozziconi di sigaretta
Il mare italiano, per mantenere la sua bellezza intatta, esige solo sabbia dorata e pulitissima: ci vogliono infatti ben cinque anni per smaltire ciascun filtro di sigaretta abbandonato sul bagnasciuga. Ci vuole solo un attimo di attenzione, invece, per preservare la sabbia del mare e offrire oggi e soprattutto in futuro un litorale migliore.
“Ma il mare non vale una cicca?” è il nome dell’iniziativa, promossa dall’associazione ambientalista Marevivo, secondo la quale il 6 e il 7 agosto su 300 spiagge d’Italia verranno distribuiti oltre 100 mila posacenere tascabili. Madrina del progetto, ormai alla sua terza edizione, è Margherita Buy. Se non è possibile convincere le persone a smettere di fumare, è possibile però eliminare gli effetti del fumo a livello di impatto ambientale e rendere il nostro mare pulito ancora più attrattivo per un turismo sostenibile.
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