L’inquinamento dell’aria determinato dall’elevata presenza di polveri sottili non risparmia proprio nessun luogo. E, considerata la recente analisi condotta dall’Università Bicocca, nemmeno le scuole sembrano essere al riparo dal pericolo smog, visto che anche tra i banchi degli istituti scolastici sono stati rilevati dei livelli di inquinamento da bollino rosso.
Che Milano non fosse certamente una delle città meno inquinate d’Italia lo si sapeva già. Che però tale livello di inquinamento insidiasse perfino dei luoghi che – nell’immaginario collettivo – dovrebbero essere delle isole più o meno felici, forse non era affatto altrettanto noto.
Ecco allora che, per cercare di ridurre i pregiudizi nei confronti degli alunni, si moltiplicano i consigli ai presidi, come riportato in un recente approfondimento curato dal Corriere della Sera.
Prima raccomandazione: aprire le finestre, anche più volte al giorno, creando un riciclo dell’aria. Ma non solo: migliorare la gestione degli spazi verdi e, se lo spazio lo consente, decorare i corridoi degli istituti con piante in grado di assobire le emissioni inquinanti. Infine: ridurre l’utilizzo di quegli strumenti che potrebbero rilasciare altre polveri, come i gessetti per la lavagna.
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