Il livello di inquinamento dell’aria provocato dalle emissioni prodotte dalle autovetture in circolazione sta calando. La notizia è sicuramente buona, anche se non è certo facile comprendere se la determinante alla base di questa flessione sia principalmente la crisi economica che ha ridotto (anche) i consumi di carburante, o i passi in avanti conseguiti nel campo delle tecnologie pulite, che si concretizzano nella produzione di veicoli maggiormente attenti al risparmio energetico e al contenimento dell’utilizzo di carburanti nocivi per l’ambiente.
Il New Car CO2 Report della Society of Motor Manufacturers and Traders ricorda ad ogni modo che nel corso degli ultimi dieci anni la media delle emissioni rilasciate dai veicoli si sono contratte di quasi un quinto.
Una riduzione molto importante, dunque, che riguarda un arco temporale di media-lunga durata. Elementi che fanno propendere verso una migliore considerazione dell’aspetto tecnologico tra le determinanti della riduzione delle emissioni inquinanti nell’aria. Anche perché, sempre secondo i dati della compagnia britannica, il 40% delle nuove vetture garantirebbe emissioni inferiori ai 130 g/km, che rappresenta la soglia limite di inquinamento massimo consentito in Europa per le nuove auto che verranno prodotte dal 2015.
Per il futuro, la SMMT auspica comunque un’attenzione continua al dato, al fine di creare sinergicamente, a livello continentale, un’azione congiunta di sostegno alla ricerca e allo sviluppo, senza far mancare quelle determinanti finanziarie e infrastrutturali utili per il miglioramento dell’impatto ambientale del settore.