Inquinamento e veleni rappresentano dei problemi che interessano molti Italiani. Nel nostro Paese infatti, come fanno notare gli esperti, esistono numerose aree che sono contaminate da diossine, idrocarburi policiclici aromatici, metalli pesanti, solventi organo clorurati e policlorobifenili. Si tratta di luoghi industriali dismessi, ex miniere, cave o discariche abusive. Per fare il punto sulla situazione, il 25 novembre si terrà a Castel Volturno un Forum voluto dall’Ordine dei geologi della Campania. Ma, oltre a questo, cosa si sta facendo? Si sta soltanto a guardare?
Francesco Russo, vice Presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania, ha fatto presente:
“Il primato lo detiene la Lombardia, con ben 7 aree, seguita dalla Campania con 6, da Piemonte e Toscana con 5, da Puglia e Sicilia con 4. La Campania insieme alla Sardegna condivide, inoltre, il primato delle regioni dove ci sono le aree contaminate più vaste.”
La mappa dell’inquinamento in Italia è molto chiara, anche in termini di conseguenze sulla salute. Sarebbe necessario uno specifico piano nazionale per le bonifiche, in modo da puntare sulla sostenibilità ambientale.
Fino ad ora non ci sono state soluzioni risolutive, ma i geologi auspicano che da parete delle autorità si abbia il coraggio di arrivare a decisioni, anche impopolari, improntate all’affermazione di un ridotto impatto ambientale.
In effetti non si può restare con le mani in mano di fronte ad una situazione grave, con conseguenze rilevanti sull’ecosistema e sulla salute degli individui. Fare qualcosa implica un senso di forte responsabilità, mostrando che non si può restare indifferenti alla distruzione degli equilibri naturali.