[galleria id=”129″]L’inquinamento elettromagnetico prodotto dalle linee elettriche ad alta tensione ha effetti negativi sull’orientamento di alcune specie animali, in particolar modo dei ruminanti.
Alcuni studi pubblicati su Proceedings of the National Academy of Science, dimostrano non solo che gli animali rispondono agli effetti magnetici generati dai campi elettrici ma anche che ne vengono in qualche modo disturbati. Si sa da tempo che molte specie animali si orientano grazie alla capacità di rilevare il campo magnetico terrestre. Questo avviene perché nel loro cervello sono presenti alcune quantità di magnetite che consentono di registrare un campo magnetico, direzione, altitudine e posizione.
I campi elettromagnetici generati dagli elettrodotti interferiscono con il rilevamento del campo magnetico terrestre da parte degli animali, in particolar modo dei ruminanti che quando sono al pascolo tendono ad allinearsi secondo le linee elettriche generate dal campo terrestre. I ricercatori hanno rilevato che nelle vicinanze delle linee elettriche l’orientamento dei caprioli o dei bovini diventa assolutamente casuale. E se i campi elettromagnetici interferissero non solo con la capacità di orientamento ma anche con le reazioni fisiologiche e cellulari degli organismi? Sull’elettrosmog le opinioni relative ai rischi per la salute sono ancora controverse. Tuttavia non si possono escludere a priori, considerati ad esempio gli effetti documentati sulla funzionalità della tiroide e dell’ipofisi.
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