Secondo i dati forniti dal WWF, solamente 4 fiumi su 30 godrebbero di buona salute. Uno stato davvero allarmante sulla situazione dell’inquinamento dei corsi d’acqua della Penisola, in un contesto che ieri è stato evidenziato all’interno di un convegno tenutosi a Roma, e che è stata l’occasione per fare il punto sui principali mali che interessano il deterioramento delle condizioni di salute dei fiumi oggetto di monitoraggio da parte del WWF.
Tra le principali determinanti che hanno giocato un ruolo negativo sul giudizio del WWF, sono sicuramente presenti la canalizzazione e l’infrastrutturazione della rete idrografica, l’impermeabilizzazione eccessiva dei suoli, la distruzione della vegetazione naturale che cresce lungo le sponde dei corsi d’acqua, i progetti di navigazione, e gli impianti idroelettrici di piccole dimensioni.
WWF ha poi colto l’occasione per soffermarsi su un altro fenomeno di triste entità, quale quello delle discariche abusive di rifiuti che sorgono nei pressi dei tratti fluviali, e che spesso contengono elementi dannosissimi per l’ambiente come l’eternit.
Non tutto è comunque perso. WWF lancerà infatti una serie di iniziative per favorire la rinaturazione degli ambienti fluviali, cercando di ripristinare la qualità dell’acqua, con conseguente salvaguardia della flora e della fauna dei contesti deteriorati.
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