Stando a quanto affermato da un report diffuso dallo stesso governo cinese, il “danno” che l’inquinamento ambientale avrebbe prodotto alla crescita economica del Paese asiatico sarebbe quantificabile addirittura nel 3,9% del Prodotto Interno Lordo della nazione, con un volume di impegno monetario stimato – per quanto concerne il solo 2008 – in 1,3 trilioni di yuan.
Una stima davvero impressionante, per i grandi numeri che mette in gioco, e che dimostra quale possa essere il pregiudizio a medio e lungo termine che una inefficiente considerazione dello sviluppo ecocompatibile può comportare alla crescita pur sempre dinamica di un colosso come la Cina.
Per tale motivo, il governo centrale di Beijing ha già provveduto a incrementare gli sforzi verso la promozione di un’economia meno inquinante e più attenta al contenimento degli sprechi energetici (e non solo), anche alla luce dei dati andamentali, che dimostrano come il costo dell’inquinamento, negli ultimi cinque anni, sarebbe cresciuto di quasi tre quarti.
A ciò occorre infine aggiungere che secondo alcune associazioni ambientaliste, le stime del governo sarebbero addirittura troppo prudenziali, e basate su dati incompleti, che dovrebbero essere rivisti in ulteriore peggioramento…
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