Secondo un recentissimo studio, i Mondiali di Calcio 2010, attualmente in svolgimento in terra africana, contribuirebbero ad emettere circa 2,753 milioni di tonnellate di Co2. Un volume elevatissimo, che presenta come termine di paragone più immediato quello dell’utilizzo di un milione di automobili su strada, in circolazione – con gli usuali ritmi medi nell’ambito della giornata – per circa un anno di tempo.
Quanto sopra apre di conseguenza un dibattito annoso: cercare di rendere l’evento mondiale quanto più possibile ecocompatibile, affinchè non si debba necessariamente tramutare in una manifestazione ecologicamente troppo dannosa per la Terra.
Nel computo dello studio – commissionato dal NORAD e curato dall’Econ Pöyry – rientrano tutte le voci inquinanti dirette e quelle indirette; non solamente pertanto i consumi energetici derivanti dalla manifestazione o, ad esempio, la realizzazione degli stadi ex novo o le loro modifiche in termini di maggiore capienza e adeguamento dei livelli di sicurezza, ma anche e soprattutto le contribuzioni nocive legati agli spostamenti, che rappresentano circa i due terzi delle soglie di inquinamento complessive.
Il tutto, verrebbe da dire, nonostante gli sforzi compiuti dagli organizzatori dei Mondiali di Calcio 2010, che hanno ad esempio introdotto nuove misure per la sostenibilità ambientale e per la tutela ecologica, consistenti nell’installazione di cartelloni ad energia solare e altre strutture ecosostenibili.
Predisposto anche uno speciale passaporto verde, per incoraggiare i partecipanti all’evento ad utilizzare mezzi di trasporto a ridotto impatto ambientale.
Immagine tratta da territorioscuola.com
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