L’inquinamento luminoso non è così preso in considerazione, ma in realtà ha un grande impatto sulle nostre vite. Ecco di cosa si tratta, le tipologie esistenti e le sue ripercussioni.
La luce dei raggi solari è un nutrimento naturale, con cui ricaricare il nostro corpo. Quando stiamo al sole ci sentiamo subito più energici e il nostro buon umore aumenta: proprio per questo passare del tempo all’aria aperta è l’ideale.
Ma spesso, quando si vive in una grande città, si è costretti durante il giorno a stare al chiuso, tra casa e ufficio, finendo per vedere una sola luce: quella artificiale, che domina le strade nel momento in cui il sole tramonta.
Se le luci delle città ci aiutano a orientarci tra le vie, senza perderci al buio, purtroppo nella contemporaneità si è davvero esagerato: le luci artificiali dominano ogni angolo, comportando l’inquinamento luminoso, fenomeno non così conosciuto, ma dagli effetti molto nefasti.
Dettato principalmente dagli impianti luminosi pubblici, l’inquinamento luminoso è davvero pericoloso per la nostra salute. Ma questo si verifica anche quando si passa molto tempo al chiuso, esposti solo alla luce artificiale.
Se ti è capitato di vivere per giorni e giorni in casa e avere una cattiva illuminazione, troppo forte, di certo non ti sarai sentito al massimo delle tue forze. Oltre a diminuire il buon umore, la luce artificiale non fa che comportare stress visivo e alternare il modo in cui vediamo gli oggetti. L’inquinamento luminoso non è quindi presente solo per le strade cittadine, ma anche in casa.
Entrando più nello specifico di cosa sia l’inquinamento luminoso questo è distinto in diverse tipologie quali il bagliore urbano, dettato dalle particelle che riflettono la luce, la sovrailluminazione e lo sconfinamento luminoso, quando la luce supera la zona che dovrebbe illuminare.
Per quanto riguarda gli effetti di questo tipo di inquinamento c’è sicuramente il fatto che alterna i ritmi circadiani naturali, sballando così il nostro sonno. Ma non solo: si riversa in modo negativo anche sul nostro umore, aumentando lo stress e facendoci sentire sempre iper attivi.
In merito all’ambiente circostante non fa altro che incrementare l’inquinamento ambientale (in quanto contribuisce alla mole di energia prodotta). A questo si aggiunge il suo potere nefasto di far scomparire il cielo stellato nonché fa perdere il senso dell’orientamento a molte specie animali, disorientate da tutta questa luce.
Problematica sempre più urgente, a oggi non esiste una normativa nazionale che la regoli. L’unica regolamentazione di riferimento è la UNI 10819 volta a limitare le luci e la loro dispersione verso l’alto. Nelle grandi città quindi non c’è solo il problema dell’inquinamento ambientale e di quello acustico, ma anche di quello luminoso: servono interventi specifici da parte delle amministrazioni locali per contenere questa criticità molto impattante.
In casa per stare alla larga da questo problema è bene prediligere luci calde e soft, lasciando entrare nelle nostre stanze la luce naturale.
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