In tema di inquinamento del mare il Santuario dei Cetacei torna a far parlare di sé con un’analisi sulle sogliole. Ricordiamo che con nome “Santuario dei Cetacei” è chiamata la zona di mare compresa tra Liguria, Toscana e Costa Azzurra, in cui è possibile rintracciare specie animali da tenere in considerazione nell’ambito dell’ecosistema marino. Purtroppo però sembra che le sostanze inquinanti non intendano risparmiare quest’area marina. Gli ultimi dati preoccupanti sono emersi dalle analisi compiute su alcune sogliole, elementi importanti della catena alimentare.
Già qualche tempo fa Greenpeace aveva fornito dati allarmanti sull’inquinamento del mare del Santuario dei Cetacei. Ora sono stati presi in considerazione alcuni contaminanti ambientali, come gli idrocarburi policiclici aromatici, il bisfenolo A e i metalli pesanti. Le analisi sono state volute da Greenpeace e sono state compiute dal Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università degli Studi di Siena.
Dai risultati è emerso che si deve e si può fare ancora molto per la tutela ambientale del Santuario dei Cetacei. Infatti è stata riscontrata una contaminazione da metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici e bisfenolo A. In particolare le concentrazioni che superano i limiti imposti dalla legge sono quelle che sono relative ai metalli e agli idrocarburi. In tutti i campioni sono state rintracciate tracce di cromo, che è altamente pericoloso per la salute.
Non si può dire dunque che si tratti di una situazione ad impatto zero. Gli effetti dell’inquinamento ambientale sono consistenti e rappresentano una questione che deve essere affrontata con tempestività e strategie adeguate, per fare in modo che non si vengano a creare danni irreversibili.