In tema di inquinamento del mare piuttosto interessanti appaiono i dati che sono stati raccolti da Greenpeace sul Santuario dei Cetacei, la nota area marina protetta, che è soggetta ad una serie di problemi. In primo luogo questi sono determinati dal fatto che l’area in questione è sede di un traffico navale piuttosto intenso, riguardo al quale non sono state messe a punto regole ben precise. Il passaggio di navi con carichi pericolosi, il trasporto di idrocarburi, il lavaggio delle cisterne e gli scarichi illegali sono tutti elementi da non sottovalutare.
Si tratta infatti di elementi pericolosi, che possono ampiamente danneggiare le specie di animali marini presenti nell’area protetta. Infatti nei loro tessuti si accumulano delle sostanze pericolose, che incidono fortemente sulla salute degli animali. E non si tratta soltanto dell’inquinamento del mare. Infatti ci sono altri problemi che sono stati messi in evidenza e che fanno capire come si è ancora lontani dal costituire un vero e proprio impatto zero a livello ambientale.
Questi ulteriori problemi riguardano per esempio le rotte seguite dalle navi traghetto che sono soggette ad un alto rischio di collisione specialmente con le balenottere comuni. Greenpeace ha esaminato a fondo la situazione, rilevando la presenza di batteri che sono tipici degli scarichi fognari, molto probabilmente dovuti al versamento in mare delle acque reflue che provengono dalle navi.
Una situazione davvero molto pericolosa per i cetacei che vivono in questa zona del Mediterraneo compresa tra la Costa Azzurra, la Toscana e intorno alla Corsica. Una situazione alla quale si dovrebbe cercare di porre rimedio al fine di scongiurare un vero e proprio disastro.