In merito allo stato di salute delle acque costiere e, più in generale, sul livello di inquinamento del mare, l’European Environment Agency ha avuto modo di pubblicare il Rapporto sulle acque di balneazione, un report periodico che fa il punto sulla qualità dell’acqua (mari, laghi e fiumi) dei Paesi europei. Un report che ha dato l’occasione a Legambiente per puntualizzare sulla situazione critica in cui verterebbero i mari italiani.
Legambiente ha infatti dichiarato che la qualità delle acque italiane non sarebbe affatto buona ma che, nonostante questo, numerose aree marine diventerebbero improvvisamente balneabili causa decreto. Insomma, secondo quanto afferma l’Associazione, nonostante il livello di inquinamento non sia abbassato (anzi, in alcuni casi è peggiorato), numerose zone costiere diventeranno balneabili perché le nuove normative varieranno le soglie di accesso al requisito della stessa balneabilità.
Ancora più preciso è, in tal proposito, Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, secondo il quale il 30% degli italiani (circa 18 milioni di persone), scaricherebbero le acque reflue (senza alcun trattamento) nei laghi, nei fiumi e nel mare. Una situazione alquanto delicata, sulla quale, prosegue l’Associazione, gli sforzi non sarebbero affatto sufficienti al fine di invertire la tendenza storicamente intrapresa.
Un problema ambientale notevole, dunque, che rischia di essere sottovalutato o non efficacemente evidenziato anche a causa delle mutate condizioni dei requisiti di balneabilità. Un problema ambientale, si diceva, ma non solo: considerando che a causa dei miglioramenti disattesi l’Italia infrangerà i target europei, la situazione potrebbe produrre serie conseguenze anche sul fronte economico.
Immagine tratta da agrigentoweb.it