Legambiente ha diffuso il nuovo report relativo all’inquinamento del mare, chiamato “Mare Monstrum”. Si tratta di un rapporto compilato a cadenza annuale che mette in evidenza le principali cause dell’inquinamento delle acque nei mari che circondano la nostra penisola. Il nome del rapporto in effetti ci fa capire molto bene verso quali particolari aspetti lo studio si rivolge. In dieci diversi punti infatti il nuovo rapporto ci spiega benissimo quali siano, secondo Legambiente, le dieci cause maggiormente coinvolte nell’inquinamento delle nostre acque nel corso dell’anno 2010. Vediamo quindi quali sono questi dieci punti.
Il primo punto che nel rapporto viene indicato come fonte di inquinamento del mare è l’attività di estrazione del petrolio off shore, una causa che fino a poco tempo fa non era considerata tra le più incisive, ma che in realtà fa preoccupare molto di più a causa degli ultimi avvenimenti di questi ultimi mesi di cui tutti siamo a conoscenza, in particolare dei danni causati dalla marea nera nelle coste in Louisiana.
Altra causa indicata nel report di Legambiente per il 2010 riguarda il nucleare. Anche si questo argomento si parla tantissimo ultimamente, a causa delle varie proposte che potrebbero vedere in poco tempo al sorgere di centrali di questo tipo per la produzione di energia. Continuando, il terzo punto riguarda gli scarichi civili, che in molti casi, specialmente in alcuni comuni della Sicilia, della Calabria, della Campania, della Liguria e della Puglia, non possiedono un impianto di depurazione e sono quindi fonte di inquinamento ambientale e del mare.
Successivamente, al quarto e quinto punto, troviamo rispettivamente la pesca illegale del pesce spada con metodi particolarmente invasivi e il viaggio delle navi petroliere che molto spesso passano per i nostri mari e che potrebbero essere fonte di inquinamento delle acque. Troviamo ancora navi al sesto posto, ma stavolta si parla di quelle che contengono carichi pericolosi e che spesso vengono abbandonate sotto le acque per evitare altissimi costi per lo smaltimento dei rifiuti in molti casi tossici.
Continuando a leggere il rapporto di Legambiente troviamo in seguito l’inquinamento causato dai rifiuti industriali, le costruzioni abusive o meno effettuate con cemento, l’utilizzo del carbone in alcune centrali termoelettriche e, per finire, l’erosione delle coste, che anche se sembra non c’entrare nulla con l’inquinamento, in realtà è aumentata nel corso degli anni anche a causa delle attività sbagliate effettuate dall’uomo.
Immagine tratta da: mondonauticablog.com.