Affari Italiani riporta tuttavia che, nonostante l’istituzione degli Ecobonus (l’incentivo varato per invogliare i camionisti a preferire le rotte marittime alle strade), i cargo dedicati al trasporto dei tir viaggiano con le stive piene ad appena il 50%. Ciò significa che gli autotrasportatori sono ancora restii ad utilizzare questo incentivo e a viaggiare per mare, anziché intasare strade ed autostrade d’Italia. Sembra proprio che il nostro paese continui a confermarsi come una nazione di autisti e guidatori incalliti.
Eppure l’utilizzo delle vie marittime rappresenterebbe una svolta ecologica al trasporto delle merci nel nostro paese che, lo ricordiamo, è circondato per tre quarti dal mare con i suoi 8.000 chilometri di coste. Un simile affaccio sul mare sarebbe estremamente favorevole allo sviluppo ed al potenziamento delle rotte marittime per le merci. Attualmente, secondo dati della Rete Autostrade Mediterranee Spa, sono oltre 1.500.000 i mezzi pesanti che circolano sulle nostre strade, con effetti deleteri per quel che riguarda il traffico, la sicurezza stradale e le emissioni di gas serra. Insieme alle rotte marittime, andrebbe favorito il trasporto su rotaia che consentirebbe di svuotare le strade e di ridurre le emissioni. Quando nacque un trasporto su strada così intenso? Dopo il secondo conflitto mondiale quando, a causa degli esiti della guerra, molti convogli e sistemi ferroviari erano divenuti inutilizzabili. Ma la guerra nel nostro paese è finita da un pezzo. Per proteggere l’ambiente sarebbe il caso di invertire una volta per tutte la tendenza, molto italiana, di viaggiare su gomma.
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