Le microplastiche costituiscono uno dei maggiori fattori di inquinamento, sia che si parli di mari e oceani, che di fiumi e laghi.
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Non sempre arrivare primi in classifica è una buona notizia, soprattutto quando si tratta di competizione al maggiore tasso di inquinamento da microplastiche. Due laghi italo-svizzeri, infatti, si sono guadagnati il titolo di più inquinati a livello mondiale, confermando ancora una volta come il problema dell’uso e dello smaltimento della plastica sia uno dei più urgenti da affrontare.
Come è noto, infatti, i rifiuti plastici popolano le nostre spiagge, i nostri fiumi e mari e finiscono sulle nostre tavole dopo essere stati ingeriti dalle specie marine. Oltre a ciò si è aggiunto l’inquinamento di due noti laghi italo-svizzeri: il Lago Maggiore e il lago di Lugano. A confermare i tristi dati è una ricerca condotta da Veronica Nava su un campione di 38 laghi.
Inquinamento da microplastiche nei laghi: i peggiori al mondo sono italo-svizzeri
La ricercatrice dell’università Bicocca di Milano ha infatti pubblicato sulla rivista Nature i risultati dello studio intitolato Plastic debris in lakes and reservoirs, prendendo in considerazione laghi di tutto il mondo scelti per caratteristiche morfologiche e per tasso di antropizzazione. Grazie alla collaborazione con scienziati e ricercatori stanziati in 23 Paesi è stato possibile prelevare campioni d’acqua superficiale facendo ricorso a retini da plancton.
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“Una volta in possesso delle provette abbiamo impiegato un protocollo standardizzato: valutare solo le acque con contaminazione da microplastiche superiori a 250 micrometri di dimensione“, ha poi spiegato Veronica Nava. In seguito, grazie ad avanzati strumenti quali lo Spettrometro Raman Horiba Jobin Yvon LabRAM HR Evolution (Raman) è stato possibile individuare la composizione dei polimeri.
Urge una rivoluzione culturale: dobbiamo imparare a rispettare le risorse del pianeta
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Nei laghi sono risultati presenti soprattutto poliestere, polipropilene e polietilene, il che preoccupa in modo particolare dato che l’acqua dei bacini è quella distribuita ai cittadini delle zone limitrofe per il consumo domestico. Per quanto lontano dalle attività antropiche, nessun lago può considerarsi “salvo” dall’inquinamento da microplastiche.
Oltre a ciò si può considerare un ulteriore fattore negativo della presenza dell’uomo attorno ai bacini di acqua dolce: il livello medio dei laghi, che costituiscono la maggiore fonte di acqua potabile, è in costante discesa in molte parti del mondo. Ripensare il nostro modo di accedere alle risorse del pianeta diventa dunque sempre più urgente.