Il microbiologo e senatore del Pd, Andrea Crisanti e due colleghi hanno presentato un’interrogazione ai ministri dell’Ambiente e del Made in Italy sui Pfas.
Si continua a discutere dell’inquinamento da Pfas in Italia. Si tratta delle sostanze polifluoroalchiliche e perfluoroalchiliche pericolose per l’ambiente e per l’uomo e maggiormente utilizzate nel settore industriale per la produzione di prodotti.
Secondo varie analisi, nel nostro Paese sono decine di migliaia i siti con un livello di contaminazione da queste sostanze molto alto, circostanza che preoccupa gli esperti. Proprio sul punto, il microbiologo e senatore del Partito Democratico, Andrea Crisanti, insieme ai colleghi Andrea Martella e Beatrice Lorenzin, nei giorni scorsi, hanno presentato un’interrogazione ai ministri dell’Ambiente e del Made in Italy.
Il microbiologo e senatore del Partito Democratico, Andrea Crisanti, è tornato a parlare di Pfas, anche conosciute come sostanze chimiche permanenti o inquinanti eterni considerata la loro resistenza ed il tempo che impiegano a degradarsi.
L’esperto, in un lungo post pubblicato su Facebook, ha spiegato come nel nostro Paese il problema della contaminazione da queste sostanze sia abbastanza grave ed ha citato il bacino di Agno-Fratta-Gorzone, in Veneto, che rappresenta il più grande esempio di inquinamento da queste sostanze della storia del Vecchio Continente interessando un’area di 700 chilometri quadrati.
Nonostante lo scorso aprile l’Agenzia europea per le sostanze chimiche abbia aperto una consultazione per cercare di proibire la commercializzazione e la produzione di Pfas, ha aggiunto Crisanti, in Italia non si è ancora visto alcun provvedimento in questa direzione.
Per questa ragione, il senatore del Pd, insieme ai colleghi Andrea Martella e Beatrice Lorenzin, ha deciso di depositare un’interrogazione urgente ai ministri dell’Ambiente e del Made in Italy ed una proposta di legge contenente delle norme per interrompere il commercio e l’utilizzo delle sostanze polifluoroalchiliche e perfluoroalchiliche.
Nell’interrogazione ai due ministri si chiede come l’Italia voglia intervenire per salvaguardare la popolazione, quali misure sono in cantiere, ma soprattutto quale possa essere il rischio impiegando le acque contaminate dagli inquinanti eterni per annaffiare.
Il bacino di Agno-Fratta-Gorzone citato dal microbiologo Andrea Crisanti, purtroppo, non sarebbe l’unico sito contaminato da queste sostanze pericolose per l’ambiente e la popolazione. Nei mesi scorsi, una ricerca condotta dal Forever Pollution Project, ha svelato che in Europa sarebbero presenti oltre 17mila siti contaminati, di cui più di 1.600 in Italia.
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