Inquinamento: polveri sottili nelle scuole italiane

inquinamento scuole italiane polveri sottiliL’inquinamento costituisce una minaccia per le nostre condizioni di salute. Un recente studio rivela che nelle scuole italiane sono presenti considerevoli quantità di polveri sottili, che mettono in discussione la qualità dell’aria. Si tratta di una ricerca che ha preso in considerazione diverse scuole in tutta l’Europa e che ha permesso di giungere a delle conclusioni molto chiare in termini di inquinamento atmosferico: due terzi delle aule scolastiche rischiano di essere caratterizzate per un livello di sostanze inquinanti superiore ai limiti imposti dalla legge.

In particolare a destare preoccupazione sono i livelli di Pm10 e di CO2, che determinano diversi problemi respiratori ai bambini. Una conseguenza inevitabile dell’inquinamento dell’aria, che necessita di una soluzione concreta e tempestiva. Il rimedio più semplice, secondo il parere degli esperti, sarebbe quello di procedere ad un’adeguata ventilazione.
 

Sono stati misurati all’interno e all’esterno delle scuole fattori ambientali quali temperatura, umidità relativa, polveri respirabili, anidride carbonica, biossido d’azoto, composti organici volatili, ozono, allergeni, muffe e ci si è focalizzati sulla concentrazione, nelle aule, di un inquinante (il Pm10, polveri respirabili con diametro fino a dieci micron) e di un indicatore di scarsa qualità dell’aria da affollamento in ambienti poco ventilati (l’anidride carbonica).

 
Così ha dichiarato Giovanni Viegi, direttore dell’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare del Cnr di Palermo. Si è potuto in questo modo riscontrare la pericolosità degli elementi inquinanti, che rendono le aule scolastiche degli ambienti molto lontani da un impatto zero in grado di favorire la sostenibilità ambientale.

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