In particolare a destare preoccupazione sono i livelli di Pm10 e di CO2, che determinano diversi problemi respiratori ai bambini. Una conseguenza inevitabile dell’inquinamento dell’aria, che necessita di una soluzione concreta e tempestiva. Il rimedio più semplice, secondo il parere degli esperti, sarebbe quello di procedere ad un’adeguata ventilazione.
Sono stati misurati all’interno e all’esterno delle scuole fattori ambientali quali temperatura, umidità relativa, polveri respirabili, anidride carbonica, biossido d’azoto, composti organici volatili, ozono, allergeni, muffe e ci si è focalizzati sulla concentrazione, nelle aule, di un inquinante (il Pm10, polveri respirabili con diametro fino a dieci micron) e di un indicatore di scarsa qualità dell’aria da affollamento in ambienti poco ventilati (l’anidride carbonica).
Così ha dichiarato Giovanni Viegi, direttore dell’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare del Cnr di Palermo. Si è potuto in questo modo riscontrare la pericolosità degli elementi inquinanti, che rendono le aule scolastiche degli ambienti molto lontani da un impatto zero in grado di favorire la sostenibilità ambientale.
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