A cura di Gianluca Rini
Il fumo in sostanza arreca danni non solo negli spazi chiusi, ma anche in quelli aperti. E i danni sono visibili soprattutto in termini di qualità dell’aria che respiriamo.
A che cosa è dovuto l’inquinamento prodotto dalle sigarette
Non tutte le sostanze di cui si compone una sigaretta vengono bruciate per mezzo del processo di combustione. È il caso per esempio di arsenico e catrame. L’azione di questi, in termini di inquinamento dell’aria, va aggiunta ad altri composti pericolosi che si generano dalla combustione, come il monossido di carbonio.
La ricerca: una sigaretta inquina più di un’Harley Davidson
Qualche tempo fa l’Istituto dei Tumori di Milano ha condotto una ricerca, che è arrivata a dimostrare che il fumo di sigaretta può inquinare più di un’Harley Davidson. Sono stati coinvolti dei giovani all’interno di una cabina di plastica trasparente, in cui era stato immesso un misuratore di polveri sottili. All’inizio è stata fatta entrare un’Harley Davidson con il rilascio di una concentrazione elevata di gas di scappamento.
Basti pensare che l’aria di Milano, soggetta da sempre ad un elevato tasso di inquinamento, contiene 170.000 micron di Pm1. La moto emetteva 250.000 micron di Pm1. Una ragazza che fumava all’interno di essa ha prodotto fino a 700.000 micron di polveri sottili.
Il parere dell’esperto
Come ha spiegato Sergio Harari dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, fumare anche poche sigarette tutti i giorni è peggiore di vivere in una città inquinata, in quanto fumo e smog si potenziano a vicenda.
Sigarette nemiche dell’ambiente
Le sigarette, croce e delizia per molti italiani e non, si rivelano essere pericolose per l’ambiente. Per molteplici aspetti: inquinano l’aria, inquinano il suolo, e minacciano la salute degli esseri umani. Le sigarette contengono un mix letale di sostanze chimiche (circa 4.000) ad azione irritante, nociva, tossica, mutagena e, addirittura, cancerogena. Il cosiddetto “filtro“, dopo aver fumato, cattura buona parte di queste sostanze rendendo contaminante il mozzicone. Che, nel peggiore dei casi, finisce per terra o in mare.
Volendo guardare nel dettaglio, le concentrazioni di sostanze nocive per ogni mozzicone non sono elevate (siamo nell’ordine di milligrammi). Il problema grosso nasce dal momento che nell’ambiente viene disperso un quantitativo spropositato di cicche che, nell’insieme, creano un grosso disagio ambientale. Parliamo di numeri concreti: solo in Italia i fumatori sono 13 milioni. Considerando una media di 15 sigarette al giorno pro capite, bisogna ragionare sulla base di un numero di mozziconi dispersi nell’ambiente pari a 72 miliardi all’anno.
Una recente ricerca delle Nazioni Unite sottolinea come le sigarette (e ciò che ne deriva) sono al primo posto della “top ten” dei rifiuti che soffocano il Mediterraneo. Senza contare, oltre a tutto quanto detto fin’ora, il rischio di incendi domestici, incendi boschivi e la possibilità reale che i bambini piccoli possano raccogliere i mozziconi da terra per poi ingerirli. Siete ancora convinti di voler fumare?
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