La Commissione economica per l’Europa (Unece) ha lanciato l’allarme in merito agli effetti che l’inquinamento avrebbe sui monumenti storici patrimonio dell’Unesco.
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L’inquinamento e le emissioni nell’atmosfera sono sempre più al centro del dibattito, non solo politico. Gli esperti sono preoccupati per la salute del nostro Pianeta sempre più a repentaglio e l’Unione Europea si sta battendo da tempo per cercare di raggiungere al più presto la neutralità climatica.
A rischio per via delle sostanze inquinanti, però, non sarebbero solo l’ambiente e la salute dell’umanità, ma anche i siti del patrimonio mondiale dell’Unesco. L’allarme è stato lanciato recentemente uno studio condotto dall’Unece (United Nations Economic Commission for Europe).
Inquinamento, l’allarme dell’Unece: “A rischio i siti patrimonio dell’Unesco”
I siti del patrimonio mondiale dell’Unesco sarebbero messi a rischio dal crescente inquinamento che sta colpendo il Pianeta. A segnalarlo lo studio dell’Unece, la Commissione economica per l’Europa, “Convention on long-range transboundary air pollution” recentemente presentato durante la 39esima edizione del Meeting of the Programme Task Force of ICP Materials, tenutasi in Germania nei giorni scorsi.
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Gli esperti hanno preso in considerazione tre siti patrimonio dell’Umanità: la Reggia di Caserta, San Doimo a Spalato (Croazia) e la Würzburger Residenz in Germania evidenziando come l’inquinamento da ossidi di azoto e particolato ha “l’impatto più rilevante sulla corrosione e sullo sporco del calcare” di questi beni. A far registrare il tasso più elevato di corrosione è proprio la residenza reale nel territorio di Caserta.
Attraverso lo studio, come si legge sul sito dell’Unece, si è capito che ad influire su questi monumenti storici non sarebbe solo l’inquinamento a livello locale, ma anche quello prodotto dalle città distanti centinaia o migliaia di chilometri.
Le richieste dell’Unece
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Per i motivi descritti all’interno dell’analisi, la Commissione economica per l’Europa ha richiesto delle azioni rapide in modo da ridurre l’inquinamento e preservare il patrimonio culturale a livello mondiale. Si otterrebbe anche un notevole risparmio sui costi di mantenimento di questi beni, basti pensare che ogni anno sono necessari circa 680mila euro per effettuare i lavori finalizzati alla manutenzione da imbrattamento della superfice del Colosseo.
La riduzione delle sostanze inquinanti è fondamentale, non solo per i monumenti, ma per tutelare l’umanità e l’ambiente.
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