Tra le differenze maggiori tra il cane e il gatto la capacità del primo di rispondere quando chiamato. Ma anche un micio può imparare
Cani e gatti sono tra gli animali da compagnia maggiormente diffusi in tutto il mondo. Questi due, appartenenti a due categorie diverse, hanno caratteristiche uniche. I primi sono meno autonomi ma sicuramente più affettuosi, i secondi invece sono più indipendenti ma allo stesso tempo più freddi. Ma il cane ha poi un’altra caratteristica: ovvero rispondere quando chiamato.
I gatti possono imparare a discriminare moltissime parole. Per il nome è importante sceglierne uno facile da memorizzare e soprattutto composto da appena due sillabe (Chi-ca, Ya-ya, Pol-lo ecc. Ciò però non esclude la possibilità che possano imparare anche i nomi più lunghi. Ma in questo caso non si può escludere che rispondano più per il suono che fa che come si pronuncia la parola. Una memorizzazione, dunque, fonetica.
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Per insegnare ai gatti il loro nome non si può agire come con i cani e il premio. Quindi essendo loro grandi osservatori dei nostri comportamenti, sarà importante pronunciare il nome seguito a qualcosa che gli può fare piacere: pappa, coccole, giochi. In questo modo loro associeranno il nome a qualcosa di bello che gli riguarda in prima persona. Così facendo, con il tempo, loro rivolgeranno la loro attenzione verso chi pronunia il nome.
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Attenzione agli errori che potrebbero rallentare il processo di apprendimento. E’ fortemente sconsigliato legare più parole durante la fase di apprendimento del nome. Per fare un esempio: se si vuole chiamarlo basterà pronunciare il suo nome e no “Yaya vieni”. Altrimenti il micio penserà che il suo nome è “yayavieni”. Mai pronunciare più volte il suo nome consecutivamente. Sono altresì permessi nomignoli puché siano parole univoche e pulite.
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