Avere paura dei cani può essere istintivo: i bambini, non conoscendo gli effetti che possono conseguire dall’avvicinarsi a Fido, possono averne timore. Ecco come insegnargli a superarla
Non è affatto raro che un bambino abbia paura dei cani. Alcuni di loro la manifestano standogli alla larga, altri attraverso pianto, blocchi o richiesta di essere presi in braccio. Questo timore dipende dall’educazione familiare: per quanto possano esistere delle paure “innate”, quella verso il cane deriva normalmente da esperienze poco piacevoli che il bambino ha vissuto, anche indirettamente, nella sua storia familiare. C’è un modo, comunque, di insegnare ai bambini a non avere paura dei cani.
Può accadere che un cane abbia spaventato direttamente il bambino o che si sia avvicinato con troppa irruenza, sembrando minaccioso. Ancora, in casi più estremi, il bimbo stesso può aver sperimentato l’attacco di un cane che l’ha morso o gettato a terra. Anche solo assistere ad una scena del genere, pur non essendone protagonisti, può generare terrore, così come provare paura per un qualsiasi altro motivo e vedere contemporaneamente un cane. Il cervello crea continuamente associazioni, anche se è ben evidente che i fenomeni siano sconnessi tra loro.
Prima di tutto, il genitore non deve essere causa della paura (trasmettendo la propria fobia al bambino con frasi del tipo “stai lontano che ti morde” e ammonizioni varie) e non deve mostrare paura, a sua volta. Questo modo di fare contribuisce a consolidare una paura già esistente o a farla nascere del tutto, generando nel bambino il bisogno di essere protetto davanti alla vista di qualsiasi cane, essendo una specie catalogata come pericolosa.
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Un bambino spaventato può a sua volta spaventare il cane, creando un circolo vizioso che non porrà fine alla sua paura. I cani avvertono gli stati emotivi e i segnali chimici di adrenalina: questo li mette in allarme, si spaventano a loro volta. Inoltre, movimenti a scatti o grida alimentano la paura del cane e la fuga del bambino può far scattare in lui l’istinto dell’inseguimento. E’ compito del genitore, dunque, insegnare a non aver paura, per evitargli un’inutile fobia che rischia di portarsi dietro a vita.
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Se la paura è lieve, potrebbe scomparire da sola nel tempo e grazie ad esperienza positive che vedrà vivere negli altri in compagnia dei propri cani. Ma se la paura è intensa e limita il bambino nelle sue attività sociali, è il caso di rivolgersi a dei professionisti che lo aiutino a gestirla, imparando anche a leggere i comportamenti dei cani. Quel che un genitore può fare a casa è, innanzitutto, mostrare serenità quando si è in compagnia di Fido. Può programmare degli approcci con cani pacati e addestrati e spronare il bambino ad accarezzarli. Questi incontri possono essere ripetuti nel tempo affinché tra il bimbo e il cane si instauri un rapporto di fiducia.
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