L’invasione di meduse in una nota località marina nostrana sta destando molta preoccupazione. Gli esperti spiegano come comportarsi
Le meduse sono organismi preistorici, tra i primi comparsi sulla Terra e sopravvissuti a glaciazioni e meteoriti. Sono composte per il 90 per cento di acqua, e sono presenti frequentemente nel Mar Mediterraneo. Le meduse hanno affascinato l’uomo sin dall’antichità, con la loro bellezza ambivalente, che dietro alla nuotata fluida e sinuosa poteva arrecare veleno potenzialmente fatale. Gli antichi greci hanno crato ad hoc un mito, le gorgoni, figlie di Forco e Ceto. Queste creature marittime avevano i serpenti nei capelli ed un fato poco auspicabile. Chi le guardava negli occhi si pietrificava immediatamente diventando marmo. Le gorgoni erano tre sorelle, di cui la più famosa era appunto Medusa.
Chi veniva sedotto da Medusa dopo poco moriva. E lo stesso timore, si potrebbe dire anche eccessivo, aviene nelle persone. Le meduse vengono pescate e lasciate morire sulla spiaggia, in un modo atroce sotto al sole. Non sono nemiche dell’uomo, pungono solo quando devono difendersi, come d’altronde fanno anche le api, preziosi insetti impollinatori. Tuttavia l’uomo ama distruggere tutto ciò che non può controllare. Quindi se il ballottaggio diventa tra la possibilità di farsi il bagno e la vita delle meduse, senza dubbio la maggior parte delle persone sceglierà la prima opzione.
Secondo le fonti di esperti, tra cui il il professor Giuseppe Nascetti, direttore del Dipartimento di Ecologia e Biologia dell’Università della Tuscia di Viterbo, ancora una volta è responsabilità del cambiamento climatico l’invasione delle meduse: “Va considerata la temperatura dell’acqua del mare e le sostanze che ci si vanno a depositare. Ad oggi il termometro segna 28 gradi nei primi 15 metri e saranno 30 ad agosto. Questo aspetto, unito all’azoto e al fosforo non diluiti che finiscono in mare, favoriscono la fioritura algale. È il fenomeno dell’eutrofizzazione del mare e in queste condizioni le alghe si riproducono a velocità spaventosa facendo modificare l’ecosistema marino”.
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“Il fenomeno delle meduse in aumenta risulta accentuato per la presenza di tantissimi fossi lungo il litorale. In queste condizioni gli animali acquatici trovano cibo a volontà“. L’invasione di questi organismi potenzialmente molto pericolosi si è verificato nel Lazio, fra Santa Marinella e Fregene. In estate queste località si affollano come non mai, ed i bagnanti non vogliono rinunciare a nuotare in acqua. Una campagna animalista si sta attivando per evitare che le meduse vengano uccise.
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Come ha spiegato Nascetti, quelle trovate nel litorale al nord di Roma, sono meduse della varietà Pelagia noctiluca, nota anche come medusa luminosa. Se pungono possono provocare irritazioni e dolore, ma niente più. Il pizzico non è velenoso al punto da essere fatale. A differenza delle cubomesuse, che invece rilasciano un veleno molto più potente e potenzialmente più pericoloso.
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