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E’ stato inventato prima l’accendino o il fiammifero: sbaglierai la risposta

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I fiammiferi ormai sono utilizzati principalmente dagli appassionati dell’oggetto cult. Sono stati sostituiti ben presto dal più comodo accendino. Ma quale è nato prima?

fiammifero o accendino chi è nato prima
Fuoco (Foto da Canva) – Ecoo.it

Non è un gioco, e neanche un indovinello. L’accendino ed il fiammifero sono entrambi parte integrante della storia dell’uomo, così come lo è l’invenzione del fuoco o della ruota. Forse un po’ meno incisivi per la civiltà, ma consentono di portare con sé sempre della luce, anche in assenza di illuminazione naturale o artificiale. Prima che arrivasse la torcia elettrica o quella del cellulare, avere con sé una fonte di luce da poter utilizzare anche di notte poteva dare un senso di sicurezza maggiorato durante le passeggiate nell’oscurità.

Anche se ovviamente lo scopo primario era di “accendere”, non di illuminare. Il fiammifero ormai è utilizzato principalmente come “benvenuto” in hotel o ristoranti di lusso. È un oggetto considerato molto più elegante del fratello maggiore accendino. Certamente poco ecologico, in quanto usa e getta. Anche l’accendino, composto principalmente di plastica, e con il suo “carburante”, non è esattamente ecologico. Specialmente le versioni bic, che non sono ricaricabili.

Accendino o fiammifero, chi è nato prima?

Dato che l’accendino sembra avere una tecnologia più sofisticata, e che il fiammifero è evocativo di un tempo passato, la maggior parte delle persone se dovesse fare una scommessa punterebbe sul fiammifero come ‘primo nato’. E perderebbe. L’accendino è stato inventato ben quattro anni prima del fiammifero. Nel 1823 il chimico Johann Wolfgang Döbereiner, noto per aver abbozzato una tavola periodica degli elementi, inventò l’accendino.

Accendini monouso (Foto da Canva) – Ecoo.it

I primi modelli utilizzavano come carburante  la benzina al posto del GPL attuale. Alcuni costruttori di accendini ‘cult’, come la Zippo, usano ancora la benzina, perché rende la fiamma più stabile. Gli accendini usa e getta hanno preso piede dal 1973, quando furono inventati, sostituendo il fiammifero nella diffusione massificata. I fiammiferi sono stati inventati dal chimico inglese John Walker nel 1827, quattro anni dopo l’accendino.

La produzione ed il consumo divenne subito massificato. Il termine fiammifero viene dal latino, e letteralmente vuol dire ‘che fa luce’. Le prime versioni, a base di solfuro di antimonio, clorato di potassio, gomme ed amido avevano il problema di una accensione troppo brusca e violenta, capace anche di produrre scintille visibili a distanza.

Furono intentati diverse strade per ottenere un prodotto con minor infiammabilità e pericolosità, fino a che János Irinyi, studente ungherese di chimica, pensò di sostituire il clorato di potassio con ossido di piombo, e la fiamma iniziò ad accendersi più dolcemente. Il ricco produttore di fiammiferi Istvan Rómer acquistò l’invenzione ed i diritti d’autore dallo studente ungherese per 60 fiorini. Irinyi visse e morì in povertà ed indigenza, mentre il magnate dei fiammiferi incrementò enormemente il suo giro di affari.

Qual è più sostenibile?

Zippo (Foto da Canva) – Ecoo.it

La produzione del fiammifero fu fortemente contestata dagli operai che respiravano sostanze tossiche tutto il giorno fino a che non venne inventato il fiammifero di sicurezza, capace di essere meno infiammabile e con sostanze meno tossiche. Parte della sicurezza era nell’utilizzo del fosforo rosso che con la temperatura di accensione si trasformava in fosforo bianco. Ed inoltre era possibile accendere il fiammifero solo sulla superficie ruvida della sia confezione. Ci troviamo nella Svezia del 1844. Poi dei francesi inventarono i fiammiferi accendibili su qualunque superficie ruvida, confermandone la sicurezza del modello.

Il fiammifero ebbe diverse evoluzioni. Nel tempo il bastoncino di legno è stato sostituito da quello di plastica. In un mondo che vuole abolire la plastica di sicuro non è una pratica che può essere considerata sostenibile, a maggior ragione dato che il fiammifero ha un utilizzo mono. Lo usi una volta e poi lo getti via. In questo senso l’accendino può essere considerato più sostenibile, anche se utilizza un carburante che non lo è.

Ma in piccolissime quantità. Purtroppo nel tempo la pigrizia delle persone e l’economicità dei modelli non ricaricabili di accendino hanno fatto sì che l’usa e getta prendesse piede sul mercato sostituendo completamente il ricaricabile. Per uno stile di vita maggiormente sostenibile senza dubbio è preferibile acquistare l’accendino ricaricabile, anche se più costoso. Senza dubbio è un oggetto più elegante e di maggior pregio. Una piccola scelta quotidiana che alla lunga può fare la differenza. E l’ambiente ringrazia.

Giulia Borraccino

Sono nata e cresciuta a Roma. Laureata in Comunicazione con specializzazione in semiotica testuale, nel tempo mi sono appassionata all'approfondimento dei temi ambientalisti ed al giornalismo d'inchiesta. Amo l'arte in tutte le sue sfaccettature.

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