Potrebbe sembrare un luogo comune ma dati alla mano è evidente come le medie riguardo le temperature sia in inverno sia nel resto dell’anno in Italia stiano cambiando. Si tratta quindi di una situazione non momentanea e che è destinata a provocare effetti anche sul lungo periodo
Quando si pensa agli effetti del riscaldamento globale si pensa molto spesso agli effetti lampanti che l’innalzamento della temperatura media dell’acqua e dell’aria, un trend in crescita e che rischia di mandare in crisi tutto il sistema pianeta, per esempio sui ghiacci del Polo Nord ma non c’è bisogno di arrivare così a nord per rendersi conto che qualcosa è cambiato e sta cambiando. E non sta cambiando in meglio.
Secondo una analisi approfondita dei colleghi di 3bmeteo, è evidente per esempio che le temperature in inverno in tutta Italia, e in particolare in alcune zone, si stiano facendo più calde e siano accompagnate da una serie di fenomeni atmosferici che vanno tenuti sotto stretta sorveglianza soprattutto perché ne va del nostro futuro.
Sono particolarmente eloquenti i grafici che nell’approfondimento di 3bmeteo parlano dell’andamento della temperatura nel corso degli inverni a partire dal 2008 e fino al 2023. Ma se si nota comunque un trend in aumento ci sono evidenti zone in cui questo aumento si è fatto molto più marcato. Prendendo per esempio ciò che si è registrato a Roma con ciò che si è registrato a Napoli dal 2008 all’ultimo inverno appena conclusosi, nella capitale la temperatura media in inverno è passata da meno di 8 gradi a oltre 10 gradi mentre le massime sono passate da 12 gradi circa a più di 14 gradi.
Un incremento quindi pari a 2 gradi centigradi di media. A Napoli le temperature di partenza sono ovviamente un po’ più alte ma se la temperatura media in inverno a Napoli nel 2008 era di 10 gradi precisi, nell’inverno di quest’anno si è toccati i 12 gradi con un innalzamento medio però che non raggiunge i 2 gradi registrati nella Capitale. E le temperature sono ovviamente anche da collegare, e a loro volta collegate, ai pattern di precipitazione che per esempio hanno portato a nevicate meno importanti che avranno a loro volta conseguenze sull’approvvigionamento idrico.
Il periodo in cui l’essere umano è riuscito a dare vita alla propria civiltà globale viene definito Olocene ed è coinciso con una stabilizzazione delle temperature medie del pianeta che, prendendo in considerazione i primi 100.000 anni di vita della nostra specie, ha visto un saliscendi di temperature che hanno portato ad alcune grandi migrazioni ma che non hanno mai permesso, fino a circa 10.000 anni fa, una stabilizzazione del genere umano tale da produrre le prime civiltà stanziali. Con il riscaldamento climatico, rischiamo di mandare in crisi tutto il sistema di temperature che ci ha paradossalmente permesso di raggiungere proprio questo momento in cui a nostra volta rischiamo di innescare un nuovo periodo di temperature sulle montagne russe.
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