L’inversione del campo magnetico della Terra è un fenomeno imprevedibile ma probabile, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche.
Il nostro pianeta è protetto da un campo magnetico che ci scherma dalle radiazioni solari come una sorta di armatura interstellare. A provocare il campo magnetico della Terra è la geodinamo, cioè la teoria secondo la quale alcuni corpi celesti possano generare campi protettivi intorno a sé conseguentemente ai movimenti che avvengono nel loro nucleo.
Oltre a generare il campo magnetico, però, la parte più esterna del nucleo terrestre potrebbe essere responsabile di un fenomeno noto come inversione del campo magnetico. Sebbene gli scienziati non siano ancora certi delle cause di questo fenomeno, si pensa che i cambiamenti della geodinamo della Terra possano portare a delle variazioni nel campo magnetico, a un suo indebolimento e, infine, a una sua completa inversione.
Ad oggi gli studiosi sono concordi nell’affermare che potremmo trovarci in procinto di un’inversione per due motivi principali: innanzitutto la presenza di una zona di indebolimento del campo magnetico situata nel sud dell’Oceano Atlantico, che oltre a ricoprire ben il 20% della superficie terrestre è anche in lenta espansione. Essa porta il nome di Anomalia del Sud Atlantico.
In secondo luogo, secondo gli scienziati, i tempi sarebbero più che maturi per un’inversione del campo magnetico. Anzi, considerando che l’ultimo episodio risale a 780mila anni fa saremmo addirittura in ritardo rispetto alla media del tempo intercorso tra un episodio e l’altro, pari a meno della metà. Alcuni studi geologici hanno inoltre riportato gli effetti catastrofici di un rapido episodio di inversione risalente a 40mila anni fa che porta il nome di Escursione di Laschamps.
Oltre ad esporci alle radiazioni solari, con un conseguente aumento dei casi di cancro, l’inversione potrebbe rendere inabitabili alcune zone del nostro pianeta e provocare malfunzionamenti potenzialmente irreparabili dei mezzi tecnologici, ad esempio satelliti o telescopi. Non è possibile prevedere con precisione se o quando un’inversione avverrà, ma gli scienziati sperano che, se dovesse accadere, avvenga lentamente. D’altronde, l’ultima ha impiegato 20mila anni a completarsi!
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