Nel gennaio del 1994, un incidente aereo avvenuto a Irkutsk, nella Russia siberiana, costò la vita a 125 persone: la ricostruzione.
Un volo, il 3 gennaio del 1994, a Irkutsk (Russia), precipitò dopo pochissimi minuti dalla sua partenza. Il velivolo avrebbe dovuto raggiungere Mosca e a bordo erano presenti 124 persone: 115 passeggeri, mentre il resto facevano parte del personale di volo.
Il devastante impatto, contro un caseificio, fu devastante ed i morti furono 125, tutte le persone a bordo del velivolo ed una delle due che si trovavano nell’edificio. L’aereo venne pilotato per la prima volta nel 1989, quindi passeranno circa cinque anni prima dell’ultimo volo.
Il volo Baikal Airlines 130 quel giorno aveva avuto dei problemi prima che venissero avviati i motori, operazioni per cui si persero addirittura 17 minuti. Erano stati segnalati dei malfunzionamenti che riguardavano il motore 2, ma questo non servi in quanto non fu considerato un vero allarme. Quando l’aereo si apprestò al decollo nessuno si rese conto che l’avviatore fosse ancora innestato.
L’aereo partì e raggiunse i 1.200 metri, ma solo a quel punto il motore 2 si arrestò completamente. Purtroppo il motorino di avviamento continuò ad andare ad altri giri circostanza che provocò un guaio serio. La ventola era dotata di un disco che si staccò ed i suoi residui finirono all’interno del motore numero 2. Da qui, improvvisamente arrivò anche la rottura delle tubazioni del carburante e delle linee idrauliche del motore sinistro. Serie di circostanze che provocarono un incendio. A quel punto, fu necessario utilizzare le linee del sistema antincendio e fu disattivato il pilota automatico.
Poco dopo le 12:00, fu comunicato che si era perso il controllo e non passo molto tempo che l’aereo si schiantò a contro un caseificio ad una velocità di oltre 500 km/h. Nessuna delle persona a bordo si salvò. All’interno dello stabile c’erano due persone una di loro morì, mentre l’altra rimase ferita, morirono anche alcuni animali. L’identificazione delle persone a bordo fu assai complicata, infatti solo 74 di 124 vennero identificate.
Da quanto appurato successivamente, già durante il decollo il motore 2 si era spento, ma non finisce qui, perché poco tempo prima, durante un altro volo, era successa qualcosa di simile, quindi, non era la prima volta che si spegneva. Il 3 gennaio furono fatti diversi tentativi e solo al quinto si riuscì ad accendere il velivolo. Emerse che probabilmente il disguido veniva dall’esterno. Si pensò che una scheggia dell’involucro del collettore di gas dell’APU si era incastrato nel motore e di conseguenza si ruppero diverse linee. Tutto questo causò il terribile disastro aereo.
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