Può una strage di 200 mila animali aiutare lo Stato dell’Irlanda ad arrivare ad emissioni zero? A quanto pare si tratterebbe di una ipotesi vagliata dal dipartimento dell’Agricoltura
Sta facendo discutere moltissimo un documento nel quale, a quanto si apprende dalle fonti irlandesi, si sarebbe valutato lo sterminio di oltre 200 mila capi di bestiame per ridurre le emissioni di metano e quindi portare il Paese sulla strada delle emissioni zero. Una idea che adesso gli stessi rappresentanti del dipartimento dell’Agricoltura stanno cercando di minimizzare e in qualche modo giustificare.
Di certo raggiungere la neutralità climatica è importante ma non è possibile immaginare come soluzione l’eliminazione di animali innocui la cui unica colpa è quella di esistere per soddisfare il mercato della carne. Eppure a quanto pare l’equivalente irlandese del Ministero dell’Agricoltura ha accarezzato l’idea che adesso è stata ridimensionata e indicata come mera ipotesi.
Il dipartimento dell’Agricoltura irlandese attraverso un rappresentante si è affrettato a cercare di spiegare perché esista un documento in cui si prova ad immaginare come sarebbe il futuro del Paese se sparissero immediatamente 200 mila capi di bestiame. La giustificazione è che si tratta di un documento in cui vengono fatte ipotesi da vagliare.
“Parte di un processo decisionale” così prosegue la spiegazione del rappresentante del dipartimento dell’Agricoltura. Qualcosa che rientra nelle “varie opzioni” che sono spesso sottoposte al vaglio per trovare la soluzione migliore. Ma anche se si tratta solo di una delle molte ipotesi che circolano all’interno del dipartimento dell’Agricoltura rimane qualcosa di agghiacciante. E su cui vale la pena riflettere. Non nel merito quanto nel metodo.
La polemica più accesa si ritrova su Twitter dove la notizia che a quanto pare l’Irlanda potrebbe soppesare l’idea di sterminare 200 mila mucche per combattere i cambiamenti climatici sta facendo il giro dei profili. E c’è chi per esempio in maniera assolutamente provocatoria ma azzeccata domanda: “perché fermarci alle mucche?“. Ed è, da almeno un punto di vista, una domanda più che lecita. Un altro ragionamento interessante è quello di un altro commento sempre da Twitter in cui invece si sottolinea come, se questa procedura venisse implementata, non smetterebbero improvvisamente di esserci mucche ma semplicemente si passerebbe al mercato nero con nessun cambiamento positivo nella quantità di emissioni di metano.
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