L’Istituto meteorologico ha diramato l’allerta rossa, il livello più alto inerente il sistema di allarme previsto dalla protezione civile dell’isola. Nel corso della giornata di oggi l’allarme è parzialmente rientrato ed è stato riaperto il traffico aereo, non essendosi verificate, in realtà, emissioni di ceneri che avrebbero potuto compromettere i voli.
Allarme rientrato: revocato il divieto di sorvolo
Quella che, infatti, sembrava essere una vera e propria eruzione del secondo vulcano più grande dell’isola è in realtà una emissione costante di lava da una profonda fessura situata vicino il ghiacciaio Dyngjujokull.
Il vulcano aveva dato cenni di risveglio già qualche giorno fa, quando sull’isola si erano verificate alcune scosse sismiche, anche superiori a 5 gradi Richter, ed intense attività telluriche. Gli scienziati avevano scoperto, nei giorni scorsi, alcuni “calderoni“, depressioni nella superficie del vulcano, durante un volo di sorveglianza sopra la calotta di ghiaccio più grande d’Europa, il Vatnajokull. Gia dal 23 agosto è subito scattato l’allarme e la zona è stata sottoposta ad un monitoraggio continuo per circa 10 giorni.
La capitale dell’Islanda, Reykjavik, ha voluto in qualche modo evitare il ripetersi dell’ esperienza disastrosa avvenuta nel 2010, quando l’eruzione violenta del piccolo vulcano, dal nome impronunciabile Eyjafjallajoekull, in concomitanza con una eccessiva emissione di ceneri, causò il blocco del traffico aereo in tutta l’Europa, per svariati giorni, con la conseguente cancellazione di oltre 100 mila voli, tenendo l’isola nel sacco per il timore delle conseguenze, che avrebbero potuto esserci per il repentino fondersi del ghiaccio.
Secondo gli scienziati, l’eruzione del Bardarbunga, invece, non è esplosiva, quindi non in grado di proiettare ceneri ad altezze pericolose per i voli.
L’Autorità dell’aviazione europea, Eurocontrol, ha affermato che sta monitorando la situazione e, al momento, il vulcano Bardarbunga non provocherà alcun impatto sul trasporto aereo. Afferma, inoltre, che sono state apportate opportune modifiche per evitare il tipo di caos verificatosi dopo l’eruzione del vulcano Eyjafjallajokull.
Foto: [AP/LaPresse]
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