Il 2012 deve essere un anno contrassegnato dalle sciagure per le bellissime isole toscane. Prima l’Isola del Giglio con il disastro della Costa Concordia, ora si cerca di mettere in pericolo l’Isola d’Elba. L’associazione per l’ambiente lancia l’allarme sulla concessione di un permesso di ricerca per il litio, importante risorsa mineraria, proprio al confine con l’area protetta.
La scoperta di questa risorsa non è indifferente a livello di potenziale business: il litio, infatti, è un metallo alcalino prezioso per la produzione di energia, soprattutto di energia pulita. Serve per le batterie a lunga durata, e anche per le auto elettriche. La necessità di reperirlo, dunque, c’è tutta. E dato che l’Italia non è come le Ande dove i laghi salati ne hanno riserve per l’85%, il fatto di averne trovato delle scorte in alcune aree dell’Isola d’Elba potrebbe considerarsi una ghiotta opportunità di business per alcuni. Infatti, è stata subito fatta richiesta per procedere con l’estrazione.
Il problema però c’è, e non è nemmeno indifferente: neanche a farlo apposta, riguarda l’impatto ambientale. Oltre alle zone recentemente colpite dall’alluvione -che quindi subirebbero un ulteriore danno ambientale– anche le altre aree vedrebbero seriamente compromessa la loro tutela ambientale. In un’area con un ecosistema così delicato, infatti, dare la concessione per una simile attività vuol dire non conoscere il territorio e le sue caratteristiche, dimenticandosi cosa hanno portato un’eccessiva cementificazione e le recenti alluvioni. In un’area dove è difficile persino installare dei pannelli fotovoltaici sul tetto di casa, poi, suona ancora più strano che una tale concessione sia stata data con così tanta facilità.
photo: Balthus Van Tassel
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