Nuovo materiale per isolare le finestre. L’aerogel in cellulosa, messo a punto nel 2016 e sperimentato su vari edifici per l’efficientamento termico
Da quando la crisi energetica ha fatto capolino, con tutte le conseguenze sull’economia dei Paesi e sui budget familiari, una delle preoccupazioni principali dei cittadini è diventato il risparmio dei consumi. Ed in fase preventiva, uno dei metodi più efficaci è l’efficientamento energetico della casa. Che non significa solo avere elettrodomestici di classe alta, quindi che consumano poco, ma anche l’isolamento termico della casa, che parte dell’evitamento della dispersione del calore. E si inizia dalle finestre per arrivare al tetto.
Per quanto riguarda le mura una tecnica è la coimbentazione, con il rivestimento di pannelli esterni o interni di materiali isolanti. Ma la prima cosa importante da fare è evitare che entrino gli spifferi in casa dall’esterno. E la qualità delle finestre è fondamentale. La prima cosa è sigillare bene la chiusura, e poi avere delle finestre molto resistenti. Un nuovo materiale, un aerogel in cellulosa, può sostituire il vetro.
Generalmente i vetri e gli infissi delle finestre sono responsabili del 25 – 30 per cento della dispersione di calore. Dunque l’investimento iniziale per la loro sostituzione può essere facilmente riassorbito dalle bollette inferiori per i riscaldamenti nei mesi successivi, in poco tempo. Dunque la dispersione di calore deve essere evitata a tutti i costi. E nel 2016 è stato messo a punto un nuovo materiale che isola termicamente le finestre molto più del vetro: l’aerogel in cellulosa. Una pellicola solida e trasparente ed altamente isolante. Essa può essere inserita nei vetri per isolare termicamente la casa, ed anche da un punto di vista dell’insonorizzazione.
Un altro aspetto interessante dell’aerogel in cellulosa per le finestre è che è un materiale che si ottiene da elementi di scarto, come la cellulosa gettata via dall’industria del legno. In questo modo non solo si possono isolare maggiormente le finestre, ma anche contribuire all’economia circolare, l’unica possibile per un futuro sostenibile. Se si è avviato l’efficientamento energetico con fondi pubblici, anche questa voce vi può rientrare.
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