Una specie sconosciuta, mai studiata, è stata ritrovata sul territorio inglese dell’isola di Wight: vediamo insieme di cosa si tratta e cosa dicono gli scienziati
Circa 230 milioni di anni fa sulla Terra viveva un gruppo di animali molto eterogeneo che dominò l’Era detta Mesozoica e che poi si estinse: i dinosauri. Le notizie relative a tale specie preistorica ci sono arrivate grazie al ritrovamento di reperti fossili che hanno permesso agli scienziati di classificarli e di identificare le oltre 1000 differenti specie di dinosauri tra terra e mare e le oltre 9mila di aviofauna. Erbivori e carnivori, bipedi o quadrupedi, con corna o creste, armature e spine, di taglie e pesi molto variabili. Un ricco e variegato mondo di animali incredibili e molto interessanti.
I paleontologi nel corso degli anni, hanno catalogato moltissimi resti di questi rettili arrivando a definirli molto attivi e con un veloce metabolismo, lontani dall’essere simili ai rettili che conosciamo oggi. In generale erano gli animali vertebrati dominanti di quei periodi conosciuti come Giurassico e Cretaceo, e componevano una gamma di circa 500 generi di dinosauri che si è riusciti a classificare, ma la loro totalità è ben più ampia e si calcola intorno ai 3400 generi. C’è ancora molto da scoprire, dunque, intorno al meraviglioso e intrigante mondo dei dinosauri: vediamo insieme l’ultimo ritrovamento di resti sconosciuti in Inghilterra.
Le indagini sui reperti fossili, recuperati nei siti in tutto il mondo, garantiscono che gli studi proseguano e che via via si riesca a far luce sull’intera panoramica delle specie dei dinosauri. Le scoperte non mancano e offrono l’opportunità di ampliare la conoscenza e le informazioni sulle peculiarità di questi affascinanti animali preistorici. L’ultima in ordine temporale è quella avvenuta in territorio inglese e precisamente sull’isola di Wight, dove anche in passato si sono avuti numerosi e significativi ritrovamenti. Gli scienziati, raggruppati in un team multidisciplinare americano, hanno scoperto in una parte dell’isola denominata Formazione Wessex, un particolare fossile di anchilosauro.
Le caratteristiche però, anomale rispetto a quelle già conosciute della stessa specie, fanno pensare ad un essere più alto ma più tozzo, con vertebre di spessore maggiore e di sicuro più resistenti dei suoi parenti già noti. L’anomalia più evidente però è la corazza di placche ossee rinvenuta sull’intero corpo, dopo gli attenti esami su ogni singolo osso recuperato. Lo hanno chiamato Vectipelta Barretti, in onore del professore Samuel Barrett che ha partecipato all’impresa.
Nonostante le evidenti protezioni ossee di questa specie e del suo aspetto che doveva essere a dir poco minaccioso, il Vectipelta Barretti era un innocuo anchilosauro erbivoro che probabilmente era costretto a difendersi da predatori ben più massicci di lui. Il ritrovamento si inserisce in un quadro più ampio che si sta delineando per comprendere meglio le dinamiche che hanno portato all’estinzione di massa, ancora non ben decifrate e tutte da esemplificare. Il lavoro continua con rinnovato entusiasmo al fine di completare i dati e le conoscenze relativi a questa straordinaria specie complessa e ancora per lo più misteriosa.
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