La costa italiana è disseminata di decine di isole minori che costituiscono un patrimonio naturalistico inestimabile che, però, potrebbe essere a rischio.
Lungo la sterminata costa italiana sorgono circa 800 isole, di cui circa 80 sono abitate. Di queste ultime, 30 sono considerate isole minori, che ospitano complessivamente circa 200mila persone. Oltre a costituire un inestimabile patrimonio naturalistico, le isole minori attirano ogni anno migliaia di turisti, che contribuiscono al loro sostentamento.
Eppure il turismo non basta e molte di queste sono a rischio poiché hanno un indice di sostenibilità piuttosto basso. A pubblicare i dati relativi alla sostenibilità di 27 isole minori italiane ci ha pensato l’Osservatorio di Legambiente in collaborazione con il Cnr-Iia, l’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche. Gli enti hanno dunque preso in considerazione numerosi parametri su cui basare l’impegno e l’avanzamento tecnologico sostenibile delle isole.
Secondo i dati raccolti solo il 40% delle nostre isole minori sta puntando sulla sostenibilità, composta da valori quali il consumo di suolo e acqua, l’approvvigionamento di acqua ed energia, ma anche la gestione dei rifiuti, delle aree protette e dei regolamenti edilizi. Tali parametri hanno evidenziato nette differenze tra le varie isole minori, alcune delle quali stanno investendo nella sostenibilità anche grazie al supporto di enti nazionali e finanziamenti statali.
In prima posizione nella classifica delle isole più virtuose troviamo le Isole Tremiti, ove i progressi compiuti per la sostenibilità si attestano attorno al 53%. A seguire le Egadi, arcipelago siciliano composto da Favignana, Marettimo e Levanzo, le isole Eolie e le Pelagie in cui l’impegno per la sostenibilità è stato del 49%, al fine di preservare gli ecosistemi marittimi e terrestri. Anche Capraia ha registrato un avanzamento nella sostenibilità del 47%.
Di contro alcune isole hanno registrato progressi piuttosto lenti e in alcuni casi quasi assenti. Ne sono esempio l’Isola d’Elba (con il 26%), Ischia (con il 29%) o La Maddalena (con il 21%). In prospettiva la speranza è quella che, in collaborazione con i ministeri, le isole minori possano puntare allo sviluppo sostenibile, servendosi anche dei finanziamenti previsti dal PNRR.
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