Chi non ha mai sognato di trascorrere delle vacanze (o magari ritirarsi) in un’isola priva di traffico automobilistico per sottrarsi così dallo stress e dalla CO2? Nessun fastidioso rombo di motori, nessun chilometrico ed estenuante ingorgo, nessuna sfibrante ricerca di un parcheggio, nessuna irrespirabile coltre di smog che offusca il cielo ed è agli antipodi della salubrità per i nostri polmoni.
Non sono prospettive utopistiche, sogni di una notte di mezza estate sfuggiti al controllo della razionalità: è qualcosa di molto più realizzabile di quanto si creda. Alcune isole, le cosiddette “isole senza auto“, hanno bandito la presenza delle vetture. Nessuna cattiva notizia a controbilanciare la lieta novella, anzi, ve ne è anche un’altra più che buona per coloro i quali non possono/vogliono sostenere viaggi europei o transatlantici: ve ne sono anche in Italia.
Le quattro isole italiane senza auto
Nessun trucco e nessun inganno insomma, solo pura verità a portata di trasferta. Lontane dalla terraferma, sia geograficamente che simbolicamente, vi sono isole che coltivano gelosamente la tranquillità bandendo gli autoveicoli: di seguito, un viaggio – da nord a sud – alla scoperta di quelle italiane.
La prima tappa è in Lombardia, a Monte Isola, comune in provincia di Brescia al centro del lago d’Iseo. Una superficie complessiva di 4,5 km² in cui vi è la possibilità di ascoltare il rumore dall’acqua che arriva sino ai vicoli, di immergersi nella tranquillità dei borghi abitati dai pescatori e di (ri)assaporare la velocità con cui trascorrono le giornate.
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Da non perdere la “passeggiata degli ulivi” (pittoresca strada con vista sull’isoletta privata di San Paolo), il borgo – fortificato nel Medioevo – di Siviano (capoluogo dell’isola) e il trekking verso il santuario della Madonna della Ceriola (la cui ricorrenza cade la seconda domenica di luglio) che, a 600 metri sopra il livello del mare, offre un panorama mozzafiato.
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Si rimane nel nord Italia, ci si sposta di 229 km a est: la destinazione è Burano, piccola isola della Laguna Veneta la cui peculiarità sono i colori accesi che contraddistinguono i muri delle case dei pescatori. Le tonalità vivaci catturano lo sguardo del visitatore, la cui attenzione si posa anche sui numerosi negozi di merletti (la loro lavorazione in passato era l’attività cardine del luogo, non a caso vi è anche il Museo del Merletto). L’ospitalità degli abitanti e l’ottima cucina completano il quadro bucolico.
Nell’Italia centrale è da segnalare l’Isola di Gorgona (sita di fronte a Livorno, a 34 km dalla costa). I suoi 2 km² di superficie la rendono la più piccola dell’Arcipelago toscano. É nota per il carcere; le sue spiagge e il suo mare cristallino sono la meritata sorpresa per i turisti che hanno dato fiducia a questo luogo, Parco Nazionale dove flora e fauna sono incontaminate. Per tale ragione i turisti sono contingentati: non più di 100 al giorno. Non vale forse la pena prenotare con anticipo per godere delle circa 400 specie floristiche boschive di lecci, di pino d’aleppo, di castagno e ontano nero?
Un’ultima tappa di questo tour lontano dai rumori della terraferma, è l’Isola di Alicudi (appartenente all’arcipelago delle isole Eolie, in Sicilia). Anticamente nota come Erykodes-Ericoussa, dal greco antico “fiorita d’erica”: il viola rosato di questa pianta perenne arbustiva è cifra distintiva di una superficie di circa 5 km², parte emersa (che si erge fino a 675 metri) di un vulcano spento.
Circa metà dell’isola è del tutto disabitata, “popolata” da valloni, precipizi, coste scoscese di rocce nere e rossastre. Sul lato orientale, le bianche casette dei cittadini. Non esistono strade, l’unica alternativa alle camminate tra i fichi d’India e i cespugli è la groppa dei muli.