Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin è tornato sul tema legato alla decarbonizzazione in Italia: le dichiarazioni.
Da mesi si parla in Italia di decarbonizzazione, ossia il passaggio dall’utilizzo di combustibili fossili, come ad esempio gas, carbone o petrolio, a fonti rinnovabili. Il tutto con l’obiettivo di ridurre le emissioni e raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica.
Della questione, nei giorni scorsi, è tornato a parlare il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. Secondo il ministro il processo di decarbonizzazione nel nostro Paese potrebbe arrivare con un anno di anticipo rispetto al previsto. Dichiarazioni che sicuramente saranno state gradite dagli ambientalisti.
In occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, celebratasi in tutto il mondo lo scorso 5 giugno con eventi per sensibilizzare le popolazioni sul tema ambientale, il titolare del Mase, Gilberto Pichetto Fratin è tornato sulla questione decarbonizzazione.
Fratin, come riporta Rinnovabili.it, ha annunciato che il Bel Paese potrebbe dire addio ai combustibili fossili con un anno di anticipo. Si tratta di un novità, in quanto la data stabilita era quella del 2025 nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima. Fratin ha poi spiegato nel dettaglio quale sarebbe le condizione che potrebbe favorire tutto ciò: a giocare un ruolo fondamentale l’andamento del prezzo del gas così da anticipare l’obiettivo dal 2025 al 2024.
Ma in borsa quali sono gli andamenti del gas? Nel mese di giugno ad Amsterdam sono stati indicati 32 euro per MWh, mentre alcuni giorni fa sono stati evidenziati anche dei prezzi in calo che hanno raggiunto i 23 euro.
Picchetto si è poi soffermato sul Pniec (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030). Il contenuto di quest’ultimo è stato aggiornato e dovrà essere mandato a Bruxelles. In tal senso, il ministro ha evidenziato la voglia che si ha di ribaltare il rapporto annuale, ovvero quello di avere due terzi del fossile e un terzo dal rinnovabile, mentre entro il 2030 l’obiettivo è quello di invertire arrivando, dunque, a due terzi di rinnovabili e un terzo di fossile.
Il ministro ha colto l’occasione anche per parlare di un altro tema, ovvero quello che riguarda l’energia dell’atomo, tema caldo fra i politici. Il nucleare, spiega Fratin, è necessario visti anche gli aumenti dell’energia elettrica che non possono essere contrastati solo con le fonti rinnovabili.
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